Botta e risposta a Otto e Mezzo su La7 tra il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, e il giornalista del Corriere della Sera Beppe Severgnini. La disputa parte dal nuovo libro di Travaglio, in libreria da oggi, “Scemi di guerra. La tragedia dell’Ucraina, la farsa dell’Italia. Un Paese pacifista preso in ostaggio dai NoPax”.

Il titolo non piace a Severgnini: “Io non capisco come si possa liquidare chi non la pensa come te come scemo”. Ma Travaglio spiega: “Se oltre a comprarlo lo leggerai, scoprirai che non chiamo scemo chi non la pensa come me, chiamo scemo chi dice scemenze e soprattutto chi crede a quelle scemenze” che dice.

Il direttore del Fatto Quotidiano critica soprattutto la copertura del conflitto da parte della stampa italiana, e sottolinea: “Severgnini si lamenta per il titolo del libro ma per un anno chiunque abbia messo in dubbio che Biden è un santo, che Stoltenberg è un santo e che bisogna mandare le armi veniva additato anche dal suo giornale in prima pagina”, come con la “lista dei putiniani”, presunti schedati “dai servizi segreti”, fatta anche di nomi che in realtà non apparivano nel report dell’Intelligence. “Questa cosa vergognosa è durata un anno e deve finire – incalza Travaglio – perché è stato criminalizzato chi criticava il pensiero unico”. Il direttore del Fatto cita anche il caso della notizia data dal giornalista investigativo, il premio Pulitzer Seymour Hersh: “Ha portato le prove del fatto che i gasdotti Nord Stream 1 e 2 non li ha autosabotati Putin, ma sono stati sabotati dagli Usa con i suoi alleati – spiega Travaglio – E questa notizia, firmata da un Pulitzer, non ha avuto alcuna udienza. I social l’hanno classificata come fake news”. “Noi arriviamo a classificare come fake news lo scoop di un Pulitzer – rimarca – perché non asseconda la propaganda della Casa Bianca”.

Travaglio continua: “Noi abbiamo raccontato che la Russia sarebbe andata in default per le sanzioni, invece è in ripresa”. E, ancora, “abbiamo raccontato che Putin era praticamente morto, gli abbiamo attribuito tutte le malattie del mondo”. Il libro, conclude, “sono tutte citazioni virgolettate, non giudizi miei”.

A quel punto Severgnini replica: “Non è vero che tutte le persone che hanno avanzato dubbi…Non è vero che queste cose non si vengono a sapere. Ma se c’è qualcuno che ha liquidato come “scemi di guerra” gli altri, che è un’affermazione grave, è stata questa parte (i critici ndr.). Io ho ascoltato in tv cose molto gravi”. Severgnini continua e incalza: “Ti segnalo che tutti i governi europei sostengono ciò che dico, ovvero che se tu lasci l’Ucraina e non provi ad aiutarla questi vengono massacrati e Putin inorgoglito diventa ancora più pericoloso. Sono tutti scemi?”.

Il direttore del Fatto Quotidiano, però, smentisce e dice: “Non è vero niente. Come dice spesso Luco Caracciolo l’Europa ha almeno quattro posizioni, tutte diverse. Ci sono Paesi che non hanno mandato neanche una pistola all’Ucraina. E lo stesso vale nella Nato, quindi non è vero”.

Il problema, spiega ancora Travaglio, non è la stampa “filoatlantista” che è “liberissima, quelle sono idee”, ma che “l’importante è non raccontare balle“. E conclude citando proprio un episodio che riguarda Beppe Severgnini.

“Dire che Putin voleva occupare l’intera Europa, come disse Severgnini in questa trasmissione, che ‘se non ci fosse la Nato sarebbe già a Lisbona’, secondo me è una scemenza”, spiega Travaglio. “Non ho mai detto una frase del genere”, replica il giornalista del Corriere. “Ma c’è su YouTube”, incalza ancora il direttore del Fatto. “Era un paradosso immagino…”, prova a intervenire la conduttrice, Lilli Gruber. Ma Travaglio continua: “E poi hai aggiunto che tanto vinciamo noi perché siamo 40 a 1, questa è un’altra balla perché l’idea che la Nato sia il mondo appartiene a una retorica da piccolo mondo antico”. “No, vinciamo noi perché siamo la famiglia delle democrazie”, prova a controbattere Severgnini. Ma Travaglio conclude: “La Nato non è il mondo, è un’esigua minoranza del mondo, è questa la ragione per cui le sanzioni non funzionano”.

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