Per la prima volta in Italia, una campagna elettorale si fa (anche) attraverso un gioco da tavolo. L’idea è venuta a Ivano Marchiol, candidato sindaco di Udine, dove le elezioni si terranno i prossimi 2 e 3 aprile. Fermi tutti, è un gioco, sì, ma la faccenda è tremendamente seria. Partiamo dall’inizio. Marchiol, classe 1982, lavora da diversi anni alla direzione centrale Cultura e sport presso la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e da quando ha 24 anni utilizza la carrozzina a seguito di un incidente stradale molto grave. Il dettaglio non è irrilevante, perché permette di capire il suo interesse verso una mobilità – più – sostenibile.

E così, all’indomani dell’elezione a sindaco del candidato leghista Pietro Fontanini, a maggio 2018, Marchiol inizia il suo impegno sul territorio. Perché? Perché una delle prime decisioni del primo cittadino salviniano è aprire al traffico di auto la via principale del centro storico udinese mettendoci, dopo trent’anni che erano stati tolti, persino i parcheggi. Tra lo sdegno di migliaia di udinesi che, trascinati da Marchiol, a quel punto a capo di un’associazione nata per l’occasione e nominata nemmeno tanto ironicamente “Comitato autostoppisti”, decidono di scendere in strada, firmare a valanga una petizione e opporsi alla decisione della giunta che si vede costretta dopo pochi mesi a ritrattare e a rendere pedonale la strada, rifacendone il manto e concedendo ampio spazio ai dehors dei locali.

Marchiol capisce che gli e le udinesi vorrebbero una città più vivibile dal punto di vista degli spazi pubblici. Propone tavoli di lavoro, mette insieme l’ordine degli architetti, Confesercenti e presenta le idee al sindaco che le ignora. Cosa che, probabilmente, incentiva Marchiol a lavorare ancora di più. E così comincia a girare i quartieri, rigorosamente in carrozzina, parlare con i e le residenti, studiare le criticità e pensare soluzioni. L’idea del gioco nasce poi a Natale 2020, in piena emergenza Covid, quindi in tempi molto lontani rispetto alla sua decisione di candidarsi a sindaco, arrivata all’inizio del 2023. “È sulle vie e sulle piazze di una città che si incontrano i temi fondamentali delle persone: dal verde alla sicurezza, dal commercio alla socialità. Ho studiato il panorama dei giochi da tavolo in relazione ai luoghi e alle città e ho visto che ce ne sono diversi ma neanche comparabili con quello che avevo in mente io. Ho voluto creare uno strumento operativo con cui il cittadino potesse vedere la Udine di oggi e quella di domani e potesse capire anche quali sono gli strumenti per poterla cambiare”, ha dichiarato Marchiol presentando il gioco che si trova ora nelle librerie udinesi e sul sito web della sua lista, Spazio Udine.

Come funziona – “Spazio Udine. Crea la tua città!” è interamente prodotto in Italia, pensato e realizzato a Udine con le grafiche di Andrea Tessari, l’illustrazione di Tomaso Vidus Rosin e la collaborazione di Lorenzo Cudicio e Carlo Rigon, esperti e autori di giochi da tavolo, che lo hanno testato. I giocatori e le giocatrici (da 2 a 5) possono rimodellare la città scegliendo come impiegare le risorse in loro possesso e che strategia adottare. Nella scatola si trovano due dadi, un tabellone con la mappa della città e 116 carte, di cui 65 dedicate a luoghi da riqualificare, 25 di politiche pubbliche, 6 imprevisti e 20 carte sorpresa. Lo scopo del gioco è salvare la città in un massimo di cinque anni (un cubetto bianco segnerà lo scorrere del tempo sulla ruota del tempo). Per farlo è necessario raggiungere 25 punti per ognuno dei 4 obiettivi: ambiente, inclusione, economia e sicurezza, ovvero gli obiettivi dell’Agenda 2030. Per riuscirci sono a disposizione 72 tessere-risorse suddivise in alberi, pedoni, negozi e biciclette per ottenere alcune delle 50 tessere-luogo-riqualificato e i punti relativi al lavoro fatto, anche attraverso i bonus città verde, città delle piazze e città policentrica.

“Sono convinto che la cura della città si ottenga con un impegno collettivo condiviso, di cui la parte politica eletta tiene la regia. È indispensabile conoscere per partecipare e credo che uno dei modi per avvicinare giovani e adulti alla politica partecipativa possa essere uno strumento di conoscenza della città con un linguaggio nuovo, come quello che abbiamo provato ad immaginare”, ha spiegato Marchiol, che è sostenuto da M5S, Open Fvg e Rifondazione Comunista.

E come dovrebbe essere nella realtà politica, anche questo gioco è semi-cooperativo: vince chi ha fatto più punti, ma potrebbe non vincere nessuno. Dunque, per la riqualificazione dei luoghi all’inizio è importante la collaborazione tra chi gioca, mentre poi è tutta una strategia per accumulare punti e diventare sindaco o sindaca. Il messaggio è semplice: se una città non è riqualificata nessuno sarà contento e dunque, che vinca il migliore.

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