In base al nuovo trattato Start esteso nel 2021 per cinque anni, Russia e Stati Uniti devono permettere ispezioni reciproche nei siti nei quali si trovano i missili nucleari intercontinentali, ma tali ispezioni sono sospese ormai dal 2020 a causa del Covid. La sospensione annunciata oggi da Vladimir Putin cristallizza un ‘congelamento’ del trattato che è nei fatti da tempo. Da mesi, infatti, racconta la Cnn, funzionari americani denunciavano la frustrazione per la mancanza di cooperazione da parte russa. Fonti del dipartimento di Stato sottolineano che Mosca ha rifiutato di recente in più occasioni le ispezioni ai suoi siti nucleari. A novembre, del resto, era prevista al Cairo una sessione della Commissione consultiva bilaterale del trattato, ma l’incontro è stato annullato all’improvviso da Mosca con una decisione “unilaterale”. L’annuncio del presidente russo “tiene in vita il nuovo Start artificialmente”, ha scritto su Twitter Hans Kristensen, direttore del Nuclear Information Project, che si chiede se ora la Russia bloccherà lo scambio dei dati con le controparti statunitensi.

Il nuovo trattato Start (New Strategic Arms Reduction Treaty) sulla limitazione delle armi nucleari fu firmato a Praga l’8 aprile del 2010 dagli allora presidenti Usa, Barack Obama, e russo, Dmitri Medvedev. Entrò in vigore il 5 febbraio 2011 e fu prorogato una prima volta per 5 anni nel febbraio 2016 e una seconda nel febbraio 2021. La scadenza ora è prevista per il 2026. Il New Start ha sostituito i due precedenti accordi Start 1 e 2 (quest’ultimo mai entrato in vigore) e il trattato di Mosca del 2002 (Sort), che decadeva nel 2012. Ecco cosa prevede:
– TESTATE NUCLEARI: Limite di 1.550 testate nucleari, scattato entro 7 anni dall’entrata in vigore del Trattato dopo le rispettive ratifiche. Riguardava le testate montate sui missili balistici intercontinentali (Icbm), sui missili balistici lanciati dai sottomarini (Slbm) e il numero di bombardieri disponibili con una testata ciascuno. Si tratta di una diminuzione del 74% rispetto all’accordo Start 1 e del 30% rispetto al Trattato di Mosca del 2002.
– VETTORI. Limite di 700 vettori contando i missili Icbm e Slbm e i bombardieri in grado di sganciare ordigni nucleari: un dimezzamento rispetto allo Start 1. Il limite fu posto a 800 contando anche i missili non puntati.
– SCUDO ANTI-MISSILE. Secondo Washington, l’intesa non stabilì limiti sui programmi di difesa anti-missile. Un’interpretazione mai condivisa da Mosca.
– VERIFICHE. Previste ispezioni dirette, scambio di dati e informazioni, notifiche relative alle armi strategiche ed ai siti elencati nel documento e metodi per facilitare i controlli.
– RATIFICA. Il Trattato comprende tre documenti: il testo di base, un protocollo che elenca diritti e obblighi associati al documento e allegati tecnici che affrontano i dettagli. Tutti e tre i documenti sono stati ratificati dai rispettivi parlamenti.
– RITIRO. Il Trattato prevede una clausola di ritiro.

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