I media odierni danno molto risalto all’astensionismo che si è verificato nelle ultime consultazioni elettorali amministrative del Lazio e della Lombardia. Un astensionismo che ha raggiunto il 60% degli aventi diritto al voto consegnando la vittoria ai partiti di governo e una grave sconfitta ai partiti di opposizione. In proposito è innanzitutto da sottolineare che questa vittoria della destra è soprattutto effetto del sistema elettorale maggioritario che viola apertamente il principio costituzionale dell’eguaglianza del voto.

Siamo all’assurdo che in dette regioni, in virtù di una legge elettorale incostituzionale, governano con maggioranza assoluta i partiti che costituiscono una minoranza degli aventi diritto al voto. C’è poi da porre in evidenza l’effetto negativo, che ci sta portando alla definitiva rovina, del pensiero unico dominante neoliberista, il quale si fonda su un mantra, cioè su una sorta di formula magica, che impedisce la dialettica delle idee e costringe tutti a ritenere, molto erroneamente, che il funzionamento della società può avvenire in base al principio della concorrenza nel mercato, nel quale vincerebbero solo i meritevoli, con la conseguenza che i cosiddetti immeritevoli non avrebbero più nessun diritto.

Tutto ciò in perfetta aderenza al pensiero di Orban seguito da Giorgia Meloni, secondo il quale: “avanti il merito indietro i diritti”. Una “non idea” che elimina le regole e cioè lo stesso fondamento della convivenza civile. Sta di fatto comunque che gli statuti di tutti e tre i partiti al governo disconoscono la Costituzione e violano apertamente l’articolo 49 Cost. secondo il quale i partiti devono concorrere “con metodo democratico” a determinare la politica nazionale.

Basta pensare ai partiti padronali i quali ignorano apertamente i diritti fondamentali dell’uomo violando sia il citato articolo 49 Cost., sia l’articolo 2 Cost. In tale situazione è chiaro che l’elettorato, da sempre orientato verso i partiti di sinistra, si è trovato smarrito per il fatto che detti partiti hanno perso identità, non hanno presentato un programma e si sono manifestati in pieno conflitto al loro interno. Sicché hanno votato soltanto i cittadini che hanno creduto nel mantra neoliberista. Altro argomento molto evidenziato dai media è quello della escalation militare in Ucraina, che ha indotto il Presidente Joe Biden a invitare Zelensky a concentrare la difesa sulla zona centro-occidentale dell’Ucraina sottintendendo di lasciar perdere il Donbass.

Altro argomento interessante trattato dai media è la decisione del Parlamento europeo di bloccare le immatricolazioni delle automobili che non siano totalmente elettriche a partire dal 2035. Anche in questo caso si è fatta sentire l’influenza nefasta del neoliberismo di cui sono prova le parole di disappunto di Matteo Salvini e della Meloni i quali rientrano nel novero dei negazionisti del disastro ambientale e del suo progressivo accentuarsi.

Il comportamento riprovevole del governo, al quale sfugge che il diritto è tale se è eguale per tutti, in modo da assicurare lo svolgimento della vita civile è il ritiro della costituzione di parte civile nel processo contro Silvio Berlusconi che si è concluso oggi per i reati di corruzione in fatti giudiziari e falsa testimonianza. Una dimostrazione plateale di quanto il governo faccia contro la collettività a favore di singoli e contro il principio fondamentale della Costituzione dell’eguaglianza politica, economica e sociale della Repubblica.

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