Il centrodestra stravince in Lombardia e Lazio, i partiti d’opposizione litigano. A poche ore dalla diffusione dei risultati che hanno sancito le vittorie della coalizione al governo, inizia la resa dei conti tra le forze di centrosinistra, Terzo Polo e Movimento 5 stelle. Ad aprire le polemiche è stato il messaggio di Enrico Letta, segretario dimissionario del Pd, che si è affrettato a parlare di “un risultato più che significativo per i dem”. “L’Opa contro il Pd ha fatto male”, ha detto. Dichiarazioni che non sono passate inosservate in casa 5 stelle e hanno provocato la reazione di Giuseppe Conte: “Dalla parte del Pd c’è molta concentrazione sulla nostra performance. Ascoltare il redivivo Letta rendere dichiarazioni entusiastiche, sembra stappare bottiglie di champagne sulla performance del Pd, francamente se immaginiamo in particolare il Lazio dove c’è un candidato indicato da Letta e Calenda, che consegnano la Regione al centrodestra, avrei poco da festeggiare”. L’altro fronte di Letta e del Pd è con Carlo Calenda. “Enrico, nel Lazio ci siamo coalizzati e li abbiamo dimezzati”, ha scritto su Twitter. “Basta con questo vittimismo. La destra è forte. Le Regionali per noi ostiche. Dobbiamo recuperare il consenso, rispettivamente liberal democratico e social democratico. Fine. Il resto è fuffa e piagnisteo”.

Insomma, il clima è dei peggiori. E nonostante, almeno in Lombardia, si fosse tentato di riprovare la pace tra Pd e M5s. E così, neanche il tempo di contare tutti i voti, e già i partiti di opposizione stavano litigando. Per Letta, che a breve lascerà il posto da segretario dei dem, il risultato del suo partito non è completamente da buttare. “In un quadro politico per noi particolarmente complicato”, ha dichiarato per primo, “e con il vento chiaramente contro, il Pd ottiene un risultato più che significativo, dimostra il suo sforzo coalizionale e respinge la sfida di M5s e Terzo Polo. Il tentativo ripetuto di sostituirci come forza principale dell’opposizione non è riuscito. L’Opa contro il Pd ha fatto male a chi l’ha tentata. Ci auguriamo che questo risultato dimostri finalmente a M5s e Terzo Polo che l’opposizione va fatta al governo e non al Pd. Il Pd rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell’opposizione”.

Chi ha colto nelle parole una provocazione personale è stato Giuseppe Conte. Che si è affrettato a prendere le distanze dai dem, con i quali non è riuscito “Per me contano i programmi, non interessa vincere con un cartello elettorale. I risultati ci dicono che i cartelli elettorali non ci avrebbero portato da nessuna parte. La somma algebrica comunque ci avrebbe dato per perdenti. Qualcuno suona già le campane a morto per il M5s, ma io non esagererei. Non faccio affidamento sui sondaggi ma ne è appena uscito uno che ci vede in crescita a a livello nazionale “. Conte ha parlato in una conferenza stampa, Letta gli ha contro-risposto su Twitter. “I fatti. I nostri due candidati in Lombardia e Lazio ottengono più voti delle scorse regionali. Le nostre liste, oltre il 20%, prendono più delle politiche. Il Pd la sua parte l’ha fatta. M5s e Terzo Polo non hanno voluto coalizzarsi, dimezzano i voti e se la prendono con noi”. E l’ex ministra Elena Bonetti su Twitter ha rilanciato: “Per favore, Enrico Letta, niente lezioni di strategia: avete messo la testa di Mario Draghi sull’altare della vostra linea di alleanza strutturale con i 5S. Il tuo Pd è stato sedotto dal populismo e persevera. Noi non siamo questo”.

Articolo Precedente

Regionali Lazio, il neo presidente Rocca: “Dieci anni di governo di centrosinistra hanno allontanato i cittadini dalla politica”

next
Articolo Successivo

Gasparri difende Berlusconi: “Dichiarazioni su Zelensky? Lui vuole la pace. In Ucraina la guerra c’è da 700 anni”

next