È sopravvissuto a 140 ore trascorse sotto le macerie ad appena 7 mesi. Un bebè è stato salvato nel distretto di Antakya, nella provincia meridionale turca di Hatay devastata dal terremoto di lunedì scorso, dopo essere rimasto intrappolato per quasi 6 giorni: i soccorritori lo hanno estratto vivo nella notte tra sabato e domenica. E non è stato l’unico salvataggio “miracolo” delle ultime ore. Nel distretto di Nizip della stessa provincia, una ragazzina di cui non è stata resa nota l’età è stata estratta dalle macerie 146 ore dopo il terremoto. Sempre nella provincia di Hatay, nel distretto di Antakya, un uomo di 35 anni è stato invece salvato da squadre di soccorso turche e rumene dopo 149 ore.

Sabato si era già avuta notizia di altre ‘vittorie’ dei soccorritori che stanno continuando a scavare nonostante sia passata quasi una settimana dal momento del sisma che ha provocato oltre 29mila vittime tra Turchia e Siria. Un neonato di due mesi era stato salvato dopo 128 ore sotto le rovine e una bambina di 2 anni, rimasta intrappolata per 122 ore sotto i resti della casa dove viveva con la sua famiglia, era stata riportata alla luce viva.

Ma le storie di speranza che giungono dal confine turco-siriano sono sempre meno. Vengono soffocate dai numeri, in continuo aggiornamento, che descrivono il disastro vissuto dalle popolazioni locali. Il numero delle vittime in Turchia è salito ad almeno 24.617, mentre più di 4.500 persone sono decedute in Siria. Ieri un funzionario dell’Onu ha detto che questi numeri potrebbero raddoppiare. “”Penso che sia davvero difficile da stimare in modo molto preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie, ma io sono sicuro che (il bilancio dei morti) raddoppierà o andrà oltre”, ha detto ai microfoni di Sky News il responsabile dei soccorsi delle Nazioni Unite, Martin Griffiths.

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Terremoto Turchia e Siria, neonato di 2 mesi e bimba di 2 anni estratti vivi dopo oltre 120 ore. “Messaggi da tutto il mondo per adottare Aya”

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