Da oltre 30 anni contribuiscono a misurare lo share dei programmi tv, ma ieri sera, in occasione dell’evento più importante dell’anno, hanno incrociato le braccia. Sono i lavoratori della Nielsen Media, storico fornitore ufficiale dei dati di ascolto per Auditel. Scioperano per 24 ore come segno di protesta contro l’annuncio di licenziamento di 40 dei circa 280 dipendenti della sede italiana. Quando nell’aprile 2022 l’azienda era stata comprata dal fondo di investimento Evergreen, c’era stato l’impegno a non toccare “l’assetto occupazionale” spiegano i sindacati. Ma a metà gennaio è arrivata la doccia fredda. Una scelta che secondo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Milano è dettata dal “solo pensiero di soddisfare gli appetiti degli azionisti e dei fondi di investimento per garantire utili e grandi profitti, attraverso il taglio della forza lavoro”. E così dalle 22 di ieri sera alle 22 di oggi, in concomitanza con l’apertura del festival di Sanremo, i lavoratori hanno scioperato “senza alcuna garanzia minima di copertura del servizio”.

“Non si tratta di “un boicottaggio ma stiamo mettendo in atto il diritto di sciopero” precisa a ilfattoquotidiano.it Giuseppe Nardozza, Rsu della Filcams Cgil, che da 33 anni lavora in quest’azienda. Ogni giorno, 24 ore su 24, gli addetti rilevano le informazioni provenienti dalle apparecchiature installate sui dispositivi di un campione di quindicimila famiglie. Idati vengono raccolti, trasmessi ed elaborati attraverso algoritmi. E poi c’è il lavoro di verifica puntuale dei palinsesti e degli spazi pubblicitari. Un lavoro che viene svolto quasi interamente in smart working. L’adesione alla protesta, secondo il sindacalista, è stata “vicino al 90 per cento”. Questa mattina però i dati Auditel non hanno subito ritardi. Lo conferma Marco Nazzari, Cluster Leader Mediterranean & Managing Director Nielsen Medi: “La rilevazione dell’audience della giornata di ieri è stata regolarmente prodotta e consegnata a Auditel nella mattinata di oggi, secondo le tempistiche abituali”. Un primo risultato però c’è stato: oggi si è tenuto un incontro tra l’azienda e i sindacati per cercare una soluzione. “Dopo l’atteggiamento di chiusura delle scorse settimane, c’è stata qualche timida apertura” fanno sapere i sindacati che però continuano a chiedere “l’immediata revoca di tale decisione” e “la tutela dell’occupazione” chiedendo all’azienda di “rivedere” le proprie posizioni”.

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