Google contro Microsoft, Sparrow contro ChatGpt: sembrano essere questi i duelli che si prospettano nell’industria dell’intelligenza artificiale nel 2023. Dopo le dichiarazione fatte dal presidente di Microsoft, Satya Nadella al forum di Davos, era facile attendersi una contromossa da parte del colosso californiano. Se la Big Tech di Seattle è pronta a investire ancora in OpenAI per integrare ChatGpt nei suoi prodotti, mettendo a rischio il monopolio di Google nel campo dei motori di ricerca, da Mountain View rispondono con Sparrow: un software di intelligenza artificiale che possa competere con il chatbot di OpenAI.

A rivelarlo al Time è stato Demis Hassabis, fondatore di DeepMind, la società di intelligenza artificiale che fa capo ad Alphabet, la casa madre di Google. Hassabis ha spiegato che la società sta sviluppando una versione di prova e privata del suo chatbot Sparrow. Google potrebbe rilasciarlo già nel 2023. Il numero uno di DeepMind afferma che questo software ha funzionalità che mancano a ChatGPT, inclusa la capacità di citare fonti attraverso l’apprendimento per rinforzo.

ChatGpt ha, però, il vantaggio di essere diventato ormai popolare. Questo soprattutto grazie alla facilità di interazione che presenta. Ed è proprio questa capacità di interagire con gli utenti e di rispondere pressoché a qualsiasi domanda a rappresentare una minaccia per il motore di ricerca Google. Anche per questo l’amministratore delegato Sundar Pichai ha richiamato d’urgenza i fondatori della società al quartier generale: Larry Page e Sergey Brin, quasi del tutto assenti dall’azienda dal 2019, sono rientrati al Googleplex per aiutare la loro creatura a pianificare una strategia di risposta alla minaccia ChatGpt. Come OpenAI, DeepMind sta lavorando al raggiungimento dell’intelligenza generale artificiale. Attraverso questa tecnologia le Big Tech hanno l’obiettivo di creare hardware o software in grado di emulare il più possibile il ragionamento umano. Macchine come uomini, è questo lo step a cui puntano le multinazionali tech. Secondo Sam Altman, fondatore di OpenAI, “sarà lo sviluppo tecnologico più importante nella storia umana”.

ChatGpt è già uno dei prodotti di intelligenza artificiale più efficienti mai realizzati. E con i nuovi investimenti che arriveranno dalla Microsoft, la società di Altman potrà consolidare il suo status sul mercato. La notizia di una collaborazione più stretta tra il colosso di Redmond e OpenAI ha influenzato anche l’andamento del titolo Microsoft. A Wall Street, nelle contrattazioni che precedono l’apertura del mercato, la compagnia fondata da Bill Gates e Paul Allen guadagna l’1%. Grazie ai nuovi fondi OpenAI conta di “continuare il progetto di ricerca indipendente e di sviluppo di un’intelligenza artificiale sicura, utile e potente”, fanno sapere dalla compagnia. Nadella, in un post su Twitter, scrive che la partnership tra le due aziende “ruota attorno all’ambizione condivisa di far progredire responsabilmente la ricerca su un’intelligenza artificiale all’avanguardia”. Sul suo blog, Microsoft specifica che “l’accordo segue i precedenti investimenti del 2019 e del 2021” . Si tratta della terza fase di un rapporto “a lungo termine con OpenAI, fatto di investimenti pluriennali e multimiliardari per accelerare le scoperte sull’intelligenza artificiale e garantire che questi vantaggi siano ampiamente condivisi con il mondo”.

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“ChatGPT minaccia il monopolio di Google nei motori di ricerca”: richiamati d’urgenza i fondatori Larry Page e Sergey Brin

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