Per il settimo anno di fila è il Partito democratico il più sostenuto dai contribuenti italiani tramite il 2xmille, la quota dell’Irpef che dal 2015 ha sostituito il finanziamento pubblico alle forze politiche. Dalle dichiarazioni dei redditi 2022 i dem hanno ottenuto 7.346.785 euro, un tesoretto in crescita di oltre 400mila euro rispetto al 2021, quando ammontava a 6.907.837 euro. Il secondo beneficiario è Fratelli d’Italia, che rispetto all’anno precedente fa il botto: passa da 2.697.915 a 3.132.360 euro, il record di sempre. Crolla invece la Lega per Salvini premier, che raccoglie 600mila euro in meno, da 1.822.937 a 1.210.231. Mentre quasi mezzo milione (441.688 euro, 485.090 nel 2021) continua a essere destinato alla Lega Nord per l’indipendenza della Padania, il “vecchio” Carroccio commissariato nel 2019 e diventato una scatola vuota che non svolge alcuna attività, se non pagare le rate per restituire allo Stato i 49 milioni di euro di rimborsi elettorali trafugati, in base all’accordo chiuso con la Procura di Genova.

Sopra il milione di euro di finanziamento c’è anche Azione di Carlo Calenda, che è di gran lunga il partito con i sostenitori più abbienti: con sole 49.167 scelte raccoglie 1.256.466 euro (882.093 nel 2021). Per avere un riferimento basta il dato di Italexit, il partito di Gianluigi Paragone, al suo primo anno di accesso al 2xmille: con 43.645 scelte ottiene poco più di un terzo del bottino, 460.251 euro. Dichiarazioni dei redditi piuttosto corpose anche per i 52.693 sostenitori di Italia viva, che portano nelle casse del partito di Renzi ben 973.345 euro (807.964 nel 2021). Stabile il tesoretto di Forza Italia: 581.373 euro contro i 563.518 del 2021. Un altro esordio è quello di Europa verde, che raccoglie 837.159 euro da 75.878 sostenitori. Nell’elenco non c’è ancora, invece, il Movimento 5 stelle: il partito di Giusepppe Conte ha deliberato a novembre 2021 di accedere al finanziamento pubblico, ma per i tempi burocratici dell’iscrizione al registro dei partiti sarà presente tra le opzioni in dichiarazione dei redditi solo nel 2023.

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