È scontro tra il sindacato dei metalmeccanici tedeschi Ig Metall e il gruppo statunitense Tesla che ha da pochi mesi ha aperto una “giga factory” in Germania, nel Brandeburgo. Secondo il sindacato, che raccoglie le segnalazione di alcuni lavoratori della fabbrica, nello stabilimento sono applicati orari di lavoro irragionevoli e ben al di sopra dei limiti contrattuali. I dipendenti sono molto preoccupati anche la possibilità di ritorsioni da parte dell’azienda. All’atto dell’assunzione è stato fatto firmare un accordo di non divulgazione che copre anche le condizioni di lavoro. Ad accrescere i timori è anche un annuncio per una posizione lavorativa di “Security Intelligence Investigator” comparso sul sito dell’azienda.

L’investigatore avrà il compito di “raccogliere informazioni sia all’interno che all’esterno dello stabilimento al fine di proteggere l’azienda da minacce” e a tal fine “lavorerà con i dipartimenti legali e delle risorse umane”. Figure simili sono già operativa negli stabilimenti del gruppo di Austin, San Francisco e Shanghai. Ig Metall segnala però come stia ricevendo segnalazioni dall’interno della fabbrica in quantità crescente. “I lavoratori hanno iniziato a lavorare per Tesla con grande entusiasmo ma nel corso del tempo stiamo osservando però come questo stia svanendo”, ha dichiarato a Reuters Irene Schulz, rappresentante di IG Metall nella zona. Il quotidiano economico tedesco Handelsblatt scrive che politici locali, dall’Spd di centrosinistra alla Cdu di centrodestra, hanno espresso preoccupazione e chiesto indagini al governo locale. Tesla e il governo del Brandeburgo non hanno per ora risposto alla richiesta di un commento.

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