Le indagini degli inquirenti italiani sul flusso di denaro nei conti della famiglia Panzeri, tutti ancora congelati per una somma complessiva di 240mila euro circa, hanno messo in evidenza una serie di bonifici sul conto della figlia Silvia che hanno attirato l’attenzione di chi indaga. Perché i mittenti sono due ong finite nell’inchiesta condotta dalla Procura federale belga sul giro di mazzette di Qatar e Marocco nelle istituzioni Ue: No Peace Without Justice, della quale risulta indagato il segretario generale Niccolò Figà Talamanca, e un’altra organizzazione americana non indagata, Human Rights Foundation. Nel frattempo, a Bruxelles si registrano le ennesime dimissioni di personaggi coinvolti nell’inchiesta: l’eurodeputato del Pd, Andrea Cozzolino, ha deciso che non farà più parte della commissione Pegasus e della delegazione Maghreb del Parlamento europeo.

A dare l’input, dopo i primi accertamenti della squadra guidata dal giudice Michel Claise, era stato l’ex assistente di Antonio Panzeri, Francesco Giorgi, come rivelato in esclusiva dal Fatto Quotidiano. Proprio Giorgi, compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili e tra coloro che sono considerati al centro della presunta organizzazione criminale in Ue, interrogato sui flussi di denaro provenienti da Paesi terzi aveva dichiarato che le ong “servivano a far girare i soldi”. Ed era poi entrato nello specifico: “Panzeri ha dato l’idea di creare una ong. Bisognava trovare un sistema pulito che non facesse scattare l’allarme. Lo hanno chiesto i qatarioti. Per questo ho dato una mano a Fight Impunity (l’altra ong coinvolta nelle indagini e presieduta proprio dall’ex eurodeputato di Articolo 1, ndr) che è stata poi costituita e alimentata finanziariamente da Human Rights Foundation il cui presidente era Thor Alvorsen”.

Ora la ong americana torna nelle indagini coordinate dal procuratore aggiunto di Milano, Fabio De Pasquale, e svolte con la Guardia di Finanza. Analizzando le movimentazioni degli ultimi due anni sul conto di Silvia Panzeri, si trovano versamenti da qualche migliaia di euro, a cadenza mensile, proprio da No Peace Without Justice e Human Rights Foundation. Il grosso dei pagamenti è da attribuire alla ong italiana, mentre sono di entità inferiore quelli provenienti da HRF. Al momento la Procura di Milano, però, non svolge indagini autonome e quindi nei prossimi giorni sarà necessario un coordinamento con i colleghi belgi che guidano l’inchiesta. Resta da capire come i protagonisti di questa vicenda giustificheranno questo flusso di denaro dalle ong a membri della famiglia Panzeri.

Dalla capitale belga, intanto, arriva la notizia sulle dimissioni di Cozzolino da commissioni e delegazioni in qualche modo collegate all’inchiesta che lo vede coinvolto: “La richiesta di revoca dell’immunità nei confronti di Cozzolino si compone di poche battute ed è articolata su una ipotesi investigativa che non sembra riguardarlo, atteso che niente e nessuno lo coinvolge direttamente. Cozzolino chiederà di essere sentito dalla commissione Juri per ribadire la sua totale estraneità ai fatti e rispondere a tutte le domande. Al fine di consentire la massima trasparenza e serenità dei lavori, ha già comunicato le sue dimissioni dalle commissione Pegasus e dalla delegazione Maghreb”, hanno comunicato i suoi avvocati Federico Conte, Dezio Ferraro e Dimitri De Becó.

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