È morto Heinrich Oberleiter, l’ex terrorista sudtirolese che un anno fa era stato graziato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oberleiter, che il 13 gennaio avrebbe compiuto 82 anni, è rimasto vittima di un incidente stradale in Germania. A luglio era tornato nel suo paese di origine, San Giovanni di Valle Aurina. In quell’occasione si disse contento di poter tornare nella sua valle, ringraziando il presidente Mattarella per la grazia concessa. All’inizio degli anni ’60 Oberleiter fece parte del gruppo dei cosiddetti “bravi ragazzi della Valle Aurina” che fu protagonista della prima ondata del terrorismo in nome dell’indipendenza del Südtirol. Condannato in contumacia all’ergastolo per gli attentati commessi tra il 1966 e il 1967, in particolare ai tralicci dell’alta tensione e a una caserma della Guardia di Finanza in quel momento disabitata, Oberleiter riuscì a scappare in Austria e poi in Germania, in Baviera, dove ha vissuto fino alla sua morte.

Il 9 dicembre del 2021 aveva beneficiato della grazia del capo dello Stato. Oberleiter aveva fatto domanda tramite le figlie a Mattarella per motivi di salute nel 2018, dopo che il predecessore Giorgio Napolitano aveva respinto l’istanza. “Nell’adottare il provvedimento – si leggeva nel comunicato – il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del fatto che i suoi atti criminosi non hanno provocato decessi, del ravvedimento del condannato che ha espresso ripudio della violenza e forte rammarico per le vittime di tutti gli attentati di quel periodo e per il dolore arrecato alle loro famiglie, della sua età, del parere favorevole del Procuratore generale competente e del perdono concesso dalle due persone offese che è stato possibile interpellare nel corso dell’istruttoria, nonché della condizione di generale concordia da tanto tempo raggiunta a distanza da quella stagione”.

Oberleiter fu condannato all’ergastolo ma non ha mai scontato un solo giorno di carcere perché fuggì in Austria e ne ha sempre ricevuto la protezione. L’ultima condanna nel 1974, quando la Corte d’Appello di Brescia gli inflisse 16 anni di reclusione per un attentato lungo la linea ferroviaria del Brennero. Gli altri bravi ragazzi della Valle Aurina, assieme all’italiano Oberleiter, erano Sepp Forer, Siegfred Steger e Heiz Oberlechner.Nel 1961 venne inaugurata una stagione di attentati terroristici per chiedere l’indipendenza del Südtirol, annesso all’Italia dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Tutto iniziò con la Feuernacht, la “notte dei fuochi” del Sacro Cuore tra l’11 e il 12 giugno: centinaia di ordigni fecero saltare decine di tralicci dell’alta tensione. E un cantoniere rimase ucciso nel tentativo di disinnescare una bomba su un albero. Da lì una escalation di violenza, che provocò anche altre vittime: nel 1964 a Selva dei Molini fu ucciso il carabiniere Vittorio Tiralongo. Una settimana dopo un militare. Nel 1965 due carabinieri vennero crivellati nella caserma dei carabinieri di Sesto in Pusteria.

Nel biennio 1966-67 gli attentati furono concentrati nelle località delle valli Pusteria, Tures e Aurina. A Brunico saltarono in aria il circolo Enal, il bar Stella Alpina, l’albergo Centrale, il Dopolavoro ferroviario. Nel maggio 1966 il finanziere Bruno Bolognesi fu dilaniato da una mina attaccata alla porta del rifugio di Passo di Vizze. In luglio due finanzieri caddero in un agguato a Valle di Casies. A settembre 1966 la strage di Malga Sasso: tre finanzieri morti per il crollo della caserma, causata da cariche di esplosivo. Un anno dopo, la strage di Cima Vallona, con altre tre vittime. La reazione italiana fu affidata ad azioni di polizia e processi. Alla fine Oberleiter venne condannato a due ergastoli, uno dei quali dalla corte d’Assise di Bologna nel 1971.

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