Baci nel nome dell’Eucarestia e il sesso a tre per imitare la Trinità. C’è anche questo nei racconti di una suorache ha denunciato di aver subito per anni senza mai essere ascolta. Ora arriva una svolta per il caso del gesuita sloveno e artista padre Marko Rupnik, già coinvolto in una indagine per abusi psicologici e sessuali su suore in una comunità a Lubiana negli anni ’90, dichiarati lo scorso ottobre prescritti dall’ex Sant’Uffizio. L’ordine di cui fa parte, come riporta l’Ansa, ha rivolto un appello a coloro che ritengono di aver subito violenza: “Vi assicuro che sarete ascoltati con comprensione e con empatia” si legge in una nota in inglese pubblicata sul sito della Compagnia di Gesù padre Johan Verschueren, delegato del preposito generale Arturo Sosa e superiore maggiore per le Case Internazionali. A Rupnik, i cui mosaici oltre che in Vaticano campeggiano in chiese e santuari di tutto il mondo, in passato è stata revocata la scomunica. ”

L’ultima settimana ha visto un focus su due inchieste portate avanti riguardanti il ministero di padre Marko Rupnik – dichiara padre Verschueren -. Una riguardava una questione relativa al sacramento della riconciliazione; un’altra relativa ad un abuso di una donna da parte di padre Rupnik. Le informazioni condivise hanno suscitato molte domande. La mia principale preoccupazione in tutto questo è per coloro che hanno sofferto e invito chiunque voglia fare una nuova denuncia o che voglia discutere di denunce già fatte a contattarmi”. “Già da pochi mesi – spiega – abbiamo costituito un team di persone, donne e uomini, provenienti da varie discipline e con una varietà di competenze nell’affrontare queste situazioni. Sono disponibili, e in effetti lo sono stati, per ascoltare, sostenere e aiutare. L’e-mail di questo servizio è: teamreferente.dir@gmail.com e le persone possono scrivere in inglese, francese, italiano, spagnolo, olandese e tedesco”.

Per quanto riguarda invece le accuse riguardanti abusi su suore della Comunità Loyola di Lubiana, nel giugno 2021 la Dottrina della fede contatta la Curia dei gesuiti e nel luglio 2021 il padre generale avvia un’indagine preliminare guidata da una persona esterna alla Compagnia. A Rupnik vengono imposte le restrizioni cautelari. Nel gennaio scorso l’indagine conclude che c’era un caso a cui rispondere. I risultati vengono inviati alla Congregazione con la raccomandazione di un processo penale. In ottobre l’ex Sant’Uffizio dichiara che gli eventi sono prescritti; nessun processo può andare avanti. Continuano le restrizioni al ministero di don Rupnik.

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