Il bonus psicologo diventa strutturale, aumenta la cifra percepita da chi ne farà richiesta e la vedrà accettata ma la platea di chi ne beneficerà è destinata a ridursi in maniera drastica. Grazie al Partito Democratico, insomma, la tutela della salute mentale fa un passo decisivo entrando nell’alveo delle misure stabili ma il fondo ‘concesso’ dal governo è un quinto di quanto stanziato lo scorso anno dall’esecutivo Draghi, già accusato di aver riversato pochi fondi, e il contestuale aumento della dotazione fornita al singolo percettore porterà a un restringimento dei beneficiari. Così tra i dem si esulta, ma allo stesso tempo si sottolinea come si tratti solo di un primo passo al quale dovranno seguirne degli altri per rendere il bonus davvero impattante. Ma andiamo con ordine.

Nato con il decreto Milleproroghe lo scorso anno, il bonus psicologo diventa ora permanente grazie a un emendamento del Pd alla Manovra approvato in commissione Bilancio della Camera. La dotazione per il 2023 del fondo è di 5 milioni di euro e salirà a 8 milioni “a decorrere dal 2024”. La cifra elargita a ogni singolo percettore sale a 1.500 euro e i potenziali beneficiari restano gli stessi, visto che è stato confermato il tetto Isee a 50mila euro per poterlo richiedere. Per il 2022 il massimo elargibile era di 600 euro – le graduatorie sono state pubblicate il 9 dicembre – ed erano stati stanziati 25 milioni di euro. È chiaro quindi che il numero di beneficiari è destinato a rimpicciolirsi fino al 90%.

Rachele Scarpa

Nel Pd resta grazie la soddisfazione per aver reso strutturale la misura: “Stanotte dal Parlamento una piccola, grande notizia: il bonus psicologo è, di fatto, diventato un fondo che resterà negli anni. Va rimpinguato adeguatamente, ma primo passo importante. Grazie Marianna Madia, Debora Serracchiani, Ubaldo Pagano, e al lavoro dei deputati Pd (e degli uffici)”, ha scritto l’ex deputato dem Filippo Sensi che lo scorso anno si era battuto per la sua introduzione. “Nella prima formulazione dell’emendamento avevamo chiesto 50 milioni di euro oltre alla trasformazione in strutturale – spiega a Ilfattoquotidiano.it l’onorevole Rachele Scarpa – Non c’è stata la volontà di questo governo di destra di investire in una misura di welfare che, lo dimostra il numero delle persone che lo hanno richiesto nel 2022, è necessaria”.

A ottobre erano oltre 350mila le richieste pervenute al portale dell’Inps, il 60% delle quali presentate da under 35. “Siamo contenti per questa misura che è stata purtroppo molto utilizzata, oltre ogni aspettativa – hanno dichiarano Serracchiani, presidente del Gruppo Pd alla Camera, e Madia – e che potrà continuare a contribuire al miglioramento del benessere psicologico di tante persone di ogni età duramente provate da questi anni di pandemia e crisi”. Il Pd “ha rotto il muro del silenzio sul tema – rivendica Scarpa che a fine ottobre si è fatta promotrice dell’intergruppo parlamentare per la tutela e la promozione della salute mentale – ma ora sarà necessario andare oltre le bandierine e fare ulteriori passi in avanti: servono misure di welfare universalistico, servono stanziamenti più significativi”.

Twitter: @andtundo

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