Condannata a due anni Rosanna Gariboldi, la vedova dell’ex deputato Giancarlo Abelli, quale destinataria e beneficiaria di erogazioni della Fondazione Maugeri “non sorrette da alcuna giustificazione economica”. Oltre ad altri beneficiari come Roberto Ferrari, sono stati condannati anche due revisori, Paolo Sacchetti e Ciro Rampulla. Assolti, perché il fatto non costituisce reato, altri due altri revisori minori Zotta e Rossi, e Giorgio Grando beneficiario minore. Così ha deciso il tribunale di Pavia mettendo la parola fine a un processo che era la costola del crac milionario della Fondazione Maugeri, iniziato con indagini della Guardia di Finanza nel 2016, quando la Maugeri aveva presentato in tribunale un indebitamento di quasi 300 milioni di euro. L’indagine milanese che ha portato alla condanna dell’ex governatore Formigoni aveva fatto scaturire quella parallela, curata dal pm Camilla Repetto (foto), su Gariboldi e i revisori.

Gli imputati erano accusati di avere avuto un ruolo nel tracollo economico della clinica di Pavia, fortemente indebitata e condotta sull’orlo del fallimento. Secondo la procura di Pavia tra il 2007 e il 2014 sparirono dalle casse della clinica pavese 74 milioni di euro. Una parte del denaro, circa 14 milioni, attraverso consulenze e ricerche fittizie. Sulla base di queste contestazioni la procura aveva chiesto il processo per 23 persone (su 29 indagati che avevano ricevuto gli avvisi di garanzia nel 2019). Di questi 23, in 12 sono usciti dal procedimento con un patteggiamento. In 9 erano poi finiti alla sbarra, poi 8 dopo la morte dell’ex direttore scientifico Marcello Imbriani, morto pochi mesi fa. Condannata, come detto, anche Rosanna Gariboldi, ex assessore provinciale e vedova Abelli, destinataria di consulenze per 467.900 euro, tra il 1999 e il 2012, che il Tribunale, sulla scorta di quanto sostenuto dal pm, ha ritenuto fittizie.

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