Mentre l’Europa è colpita al cuore delle sue istituzioni dallo scandalo della corruzione del Qatar, Forza Italia vuole creare una commissione d’inchiesta su Tangentopoli. A trent’anni da Mani pulite, il partito di Silvio Berlusconi propone che sia il Parlamento a riaprire la più antica delle battaglie tra politica e magistratura. Una proposta che riavvolge il nastro della storia indietro di 20 anni, al berlusconismo rampante che aveva messo le toghe nel mirino. Già tra il 1998 e il 1999 il Polo aveva provato a far nascere una commissione d’inchiesta su Tangentopoli, con l’appoggio dei socialisti e dei parlamentari vicini a Francesco Cossiga. All’epoca, però, la proposta non ebbe successo. Questa volta, invece, l’esito potrebbe essere diverso.

Nei giorni in cui il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si scaglia contro le intercettazioni e l’obbligatorietà dell’azione penale, il berlusconiano Alessandro Battilocchio ha depositato un disegno di legge per creare una commissione d’inchiesta su Mani pulite. Deputato da due legislature, già europarlamentare, proveniente dal partito socialista e indicato come vicino a Gianni De Michelis, Battilocchio non ha presentato il ddl a Montecitorio a titolo personale: anche se è il primo firmatario, la sua proposta viene condivisa dal capogruppo Alessandro Cattaneo. “È giusto riaprire quel dossier per consegnare alla storia questa pagina della nostra Repubblica, senza gli eccessi dell’epoca. Le commissioni d’inchiesta hanno funzionato bene, da quella su David Rossi a quella sul sistema bancario. Può essere un valore aggiunto farla oggi su Tangentopoli. Tempo fa, visto il mainstream, sarebbe stato impensabile“, dice il presidente dei berlusconiani alla Camera, al quotidiano Repubblica.

Nella proposta di Battilocchio si lega la creazione della commissione d’inchiesta ad alcune dichiarazioni di Antonio Di Pietro, contenute in un’intervista televisiva del 2017. “Ho fatto una politica sulla paura e ne ho pagato le conseguenze. La paura delle manette. Con l’inchiesta Mani pulite si è distrutto tutto ciò che era la cosiddetta Prima Repubblica: il male, e ce n’era tanto con la corruzione, ma anche le idee”, è il virgolettato dell’ex pm di Milano, poi leader d’Italia dei valori, riportato nella proposta di Battilocchio. Che a proposito della “paura delle manette” si chiede “come tutto questo ha influito sulle dinamiche di creazione e condotta della cosiddetta Seconda Repubblica?”. L’obiettivo di questa commissione dunque sarebbe “verificare quanto le vicende di quegli anni abbiano influito nell’alterare la politica e la società italiana”. Se la proposta dovesse essere approvata, la commissione d’inchiesta avrebbe – come tutti gli organi parlamentari di questo tipo – gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria. Insomma, Forza Italia vorrebbe che deputati e senatori indaghino su chi ha indagato sulle tangenti ai partiti. Sono passati trent’anni, ma ad Arcore il tempo non si è mai fermato. D’altra parte Berlusconi è ancora indagato a Firenze per concorso nelle stragi del 1993: su quella stagione, parallela a Mani pulite, non risulta però alcuna proposta di commissione d’inchiesta.

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