Il presidente più anziano della storia degli Stati Uniti salvato dall’elettorato giovane e da chi votava per la prima volta alle elezioni di Midterm. È stata la “Generazione Z”, ovvero i ragazzi tra i 18 e i 29 anni, a frenare la temuta ondata rossa dei repubblicani (che non c’è stata) e a portare consensi a Joe Biden e ai democratici. Secondo un rilevamento ai seggi dell’Edison Research National Election Pool, infatti, il voto giovanile per la Camera dei Rappresentanti è andato ieri per il 63 per cento al partito del presidente e per il 35 per cento a candidati repubblicani. Un dato tra tutti in Pennsylvania, dove il 70 per cento dei giovani della Gen Z ha aiutato il candidato democratico John Fetterman a battere il rivale repubblicano Mehmet Oz sostenuto da Donald Trump.

I temi che hanno convinto i giovani – Molti giovanissimi votavano per la prima volta, ispirati da temi come la prevenzione delle sparatorie di massa a scuola, il peso dei debiti contratti per pagare il college che Biden ha scelto tra i suoi cavalli di battaglia varandone una parziale riduzione, la difesa dell’aborto dopo la sentenza della Corte Suprema che ha cancellato ‘Roe contro Wade’, la salute mentale e alla fine il clima, tutti temi cari all’agenda liberal. La Gen Z ieri è riuscita anche a mandare per la prima volta un suo esponente al Congresso: Maxwell Alejandro Frost, 25enne attivista contro le armi facili dopo la sparatoria al liceo di Parkland, è stato eletto in Florida con una piattaforma a base di giustizia sociale, razziale e economica.

Perché i sondaggi hanno sbagliato – La diga giovanile del 2022 potrebbe avere implicazioni di qui a due anni: nel 2024, gli americani Millennials – i nati cioè tra 1990 e 1996 – e della Gen Z avranno superato di numero i Baby Boomer e altri elettori più anziani. Le ultime elezioni di Midterm potrebbero esser state dunque solo un assaggio di uno spostamento generazionale a cui si può ricondurre, tra l’altro, il flop dei sondaggi che da settimane davano i Repubblicani vincitori a valanga: Millennials e Gen Z non rispondono al telefono se non conoscono chi li sta chiamando e il telefono resta ancora lo strumento principe delle ditte di sondaggio.

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