Una stretta alle motorizzazioni diesel, limiti invariati per le benzina e un orizzonte che abbraccia anche ulteriori forme di inquinamento, come particelle ultrasottili prodotte dai freni o dagli pneumatici. Dopo una attesa lunga oltre 18 mesi, la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento sui nuovi standard Euro 7. In conferenza stampa, il Commissario per il mercato interno Thierry Breton ha ricordato la necessità di accompagnare la transizione verso l’elettrico con una attenzione sociale, dunque non solo alle vittime di agenti inquinanti, ma anche al potere di acquisto dei clienti.

La nuova Euro 7 è destinata ad entrare in vigore dal primo luglio 2025 per auto e furgoni, dal primo luglio 2027 per i veicoli pesanti, e sarà oggetto di ulteriori negoziazioni con parlamento e Consiglio, ma un indirizzo già chiaro lo ha fornito. La Commissione stessa in una nota stima “la possibilità di ridurre le emissioni con i nuovi standard e con le tecnologie esistenti, con un impatto moderato sui costi delle auto, stimati tra i 90 e i 150 euro, e sul costo di autobus e camion, stimato nell’ordine dei 2.600 euro”. Evidente lo sforzo di accompagnare la transizione con soluzioni destinate a non impattare drammaticamente sui listini, ma anzi stimolare un processo già in corso.

Guardando all’attuale Euro 6, per il 2035 è previsto un calo delle emissioni di ossidi di azoto del 35%, con un limite generale a 60 mg/km che è lo stesso già valido per le vetture a benzina, ma ben più basso degli 80 mg/km applicati alle motorizzazioni a gasolio. Il taglio del 35% vale anche per i furgoni, mentre ai mezzi pesanti è chiesta una riduzione del 56%. “Nel 2035, tutte le auto e i furgoni venduti nell’Ue avranno zero emissioni di CO2. Tuttavia, nel 2050, si prevede che oltre il 20% delle auto e dei furgoni e più della metà dei veicoli più pesanti nelle nostre strade continueranno a emettere inquinanti dal tubo di scappamento”, questa poi la considerazione molto pragmatica della Commissione, che comunque estende la valutazione dell’inquinamento anche alle vetture elettriche, per le emissioni prodotte da freni e microplastica dagli pneumatici.

Euro 7 nasce dunque come un ponte ideale che si affianca a quanto previsto dagli obiettivi generali sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, regolati dal programma Fit for 55. Lo scorso 28 ottobre le istituzioni comunitarie hanno raggiunto l’accordo per il bando alla vendita di vetture con motore a combustione interna, a partire dal 2035 e il taglio entro il 2030 delle emissioni di CO2 del 55% rispetto ai livelli del 2021. Lo strappo poteva essere ben più duro, ma da Bruxelles è arrivato un segnale di realismo di cui tener conto.

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