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Crollano le criptovalute. Bitcoin sotto i 17mila dollari, si teme il dilagare della crisi innescata dal crac di Ftx

Dopo aver dismesso la sua partecipazione nella società, la rivale Binance ieri si è fatta avanti per una possibile acquisizione ma oggi pare siano sopravvenuti ripensamenti. La lettera d'intenti non sarebbe infatti vincolante e il "buco" della società sembra essere maggiore di quanto inizialmente stimato, forse superiore ai 6 miliardi di dollari
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Nuova giornata nera per le criptovalute con il bitcoin che scende sotto i 17mila dollari, in calo di oltre il 9% e sui minimi da fine 2020. Un anno fa un bitcoin si scambiava a 69mila euro. In scia le altre monete digitali come ether, litecoin, dogecoin. Ad innescare le flessioni sono le difficoltà del grosso operatore Ftx, colpito da una severa crisi di liquidità. Dopo aver dismesso la sua partecipazione nella società, la rivale Binance ieri si è fatta avanti per una possibile acquisizione ma oggi pare siano sopravvenuti ripensamenti. La lettera d’intenti non sarebbe infatti vincolante e il “buco” della società sembra essere maggiore di quanto inizialmente stimato, forse superiore ai 6 miliardi di dollari. Il timore degli operatori è che la crisi di Ftx contagi tutto il settore provocando una sorta di effetto domino con cadute in sequenza. In soli quattro giorni sono stati ritirati dalla piattaforma Ftx bitcoin per 430 milioni di dollari.

I timori riguardano in particolare la società Alameda Research di Sam Bankman-Fried, fondatore della stessa Ftx. “I players nelle criptovalute si stanno muovendo molto rapidamente sulle notizie e le indiscrezioni, creando crisi di liquidità più velocemente di quanto accade nella finanza tradizionale” ha spiegato al Financial Times Fabian Astic, responsabile del settor edelle valute digitali per l’agenzia di rating Moody’s.

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