Urne aperte e rischio caos alle elezioni di midterm negli Usa, le prime dopo l’insurrezione del 6 gennaio 2021 in cui i sostenitori dello sconfitto presidente uscente Donald Trump assaltarono il Congresso di Washington. Memori dell’esperienza delle presidenziali del 2020, quando ci vollero ben quattro giorni per incoronare Joe Biden, le autorità hanno chiesto ai cittadini di armarsi di pazienza, perché anche in questo caso l’esito del voto potrebbe essere sconosciuto per diverso tempo. Le molte sfide sul filo del rasoio e le possibili cause legali sulla regolarità delle schede e degli scrutini rischiano infatti di dilatare i tempi per i risultati finali. I seggi aprono a orari differenti a seconda degli Stati: il primo, anche per fuso orario, è il Vermont, dove si vota dalle cinque di mattina locali di martedì 8 novembre (le 11 italiane). Gli ultimi ad aprire sono stati i seggi di vari Stati della West Coast tra cui la California, dove si vota dalle sette locali (le 16 italiane). I seggi restano aperti dalle 12 alle 14 ore.

Le incognite sono soprattutto i candidati repubblicani trumpiani, negazionisti e sostenitori della “Big lie” del voto rubato nel 2020. Fra chi lavora ai seggi la paura di intimidazioni è elevata, così come fra gli elettori. L’allerta fra le autorità è alta: il Dipartimento di Giustizia ha presidiato 64 giurisdizioni in 24 stati per verificare il rispetto delle leggi federali sul voto, che non ammettono alcuna discriminazione. A preoccupare è la possibilità che in diversi Stati le persone trans non riescano ad esercitare il loro diritto in quanto non in possesso di documenti di identità che riflettono correttamente il loro nome o genere, e siano così di fatto discriminati. La Florida ha invece ricordato al ministero della Giustizia che non intende consentire l’ingresso degli osservatori federali perché contrario alla legge statale, aggiungendo che la loro presenza potrebbe anche essere “controproducente e minare la fiducia nel processo elettorale”.

Si annuncia una nottata di passione anche per i network televisivi americani, che, consapevoli dell’effetto Trump sul voto, si sono attrezzati per cercare di fronteggiare la valanga di incognite. La Cbs ha istituito un “desk democrazia” per garantire una copertura obiettiva dell’integrità del processo elettorale di fronte alla possibilità di ampie contestazioni dell’esito del voto. “Il nostro lavoro non è soltanto dire agli spettatori chi ha vinto o chi ha perso, ma anche monitorare se la democrazia in America sta vincendo o perdendo, e questa è una novità”, ha detto David Reitner, il responsabile della copertura elettorale. Nbc e Cnn hanno invece dato fiducia alle squadre create e testate durante il 2020, quando anticiparono la possibilità che Trump potesse reclamare falsamente la vittoria. “Il nostro mantra è essere accurati, non necessariamente i primi” a dare la notizia, ha osservato Carrie Budoff Brown, la manager di Nbc responsabile della copertura delle midterm. Insomma, è la cautela la parola d’ordine di questa tornata elettorale, che apre la strada alla corsa alla Casa Bianca del 2024.

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