“Troppe tragedie per colpa di chi guida ubriaco e drogato“. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, in un post su Facebook, ha commentato la notizia della positività ad alcol e droga di Orjol Lame, il 32enne che, nella serata del 30 ottobre, si è schiantato contro una casa abbandonata. Nell’impatto sono morti la sua compagna Shane Hyseni, 22 anni, e tre bambini: il loro figlio di un anno e mezzo Mattias e il fratello e la sorella di Hyseni, Resat e Rejana, di 9 e 11 anni. Orjol Lame, accusato di omicidio stradale plurimo, è ricoverato in condizioni critiche all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. La sua vettura, inoltre, era sprovvista di assicurazione e di revisione. “Stiamo lavorando per intervenire sui Codici per aumentare sanzioni e salvare vite”, conclude il post di Salvini.

La legge che disciplina attualmente la materia, introdotta nel 2016 dal governo a guida Pd dell’allora presidente del consiglio Matteo Renzi, nacque in seguito a una iniziativa popolare risalente al 2010 in cui venne proposta una figura dedicata di reato: l’omicidio stradale, punito, a seconda delle aggravanti, con la reclusione da 2 a 18 anni.

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