“Il ritorno di Berlusconi in Senato? Vedere che l’Italia è ancora in mano sua 28 anni dopo la sua discesa in campo è sconfortante”. Così Andrea Scanzi nel suo intervento ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico in onda su Nove condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Marco Travaglio, ha commentato il rientro in Senato dell’ex Cavaliere nove anni dopo la decadenza. “Berlusconi che viene applaudito, che viene incensato, che viene celebrato come ‘il grande ritorno’ dal presidente del Senato La Russa, che si dimentica di essere imparziale, che si mette a parlare del nipotino che gli è nato, con tutti che si commuovono… – ha detto il giornalista – Siamo ancora in mano a questo personaggio. Io gli auguro ogni fortuna umana, ma politicamente l’ho sempre ritenuto il peggio del peggio e non ho cambiato idea”. Quanto a Matteo Salvini, il giornalista ha detto: “Nonostante la débâcle elettorale, ha ottenuto un buon risultato dentro il governo. E’ vero che la Meloni ha preso nove ministri, ma Salvini ne ha presi cinque, quindi più della metà rispetto alla Meloni. E non c’è questo gap in termini elettorali. C’è molto di più, perché la Meloni ha il triplo dell’elettorato di Salvini. Questa è una piccola vittoria politica. Il tetto del contante è una vittoria politica. Aver messo Matteo Piantedosi, che è una propaggine di Salvini, all’Interno, è un’ulteriore vittoria di Salvini. Essere andato alle Infrastrutture è un’altra vittoria ancora di Salvini perché può diventare, se gli riesce, il ministro del Fare. Per tutti questi motivi, al netto del fatto che secondo me Salvini da tre anni è in crollo verticale, in questi giorni parlando poco, tutto sommato è caduto in piedi.

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