Il giorno dopo il Consiglio europeo che ha raggiunto un’intesa di massima su azioni comuni per calmierare i prezzi energetici, Bundestag tedesco ha dato il via libera allo scudo da 200 miliardi per ridurre il costo del gas in Germania. Con l’approvazione il parlamento rende possibile l’eccezione al freno al debito, inserito nella Costituzione tedesca. Il via libera arriva nonostante pochi giorni fa a Corte dei conti federale tedesca abbia sancito che la misura è incostituzionale perché “il prestito programmato ‘in anticipo’ viola il principio costituzionale dell’annualità”.

Il piano è stato criticato anche dagli altri Paesi membri dell’Ue, che paventano la “frammentazione” dell’Unione cioè l’allargarsi delle disparità tra chi ha margini di bilancio per sostenere famiglie e imprese e chi può contare su molte meno risorse. Il cancelliere Olaf Scholz l’ha difeso ricordando che equivale al 2% del pil tedesco, “l’ordine di grandezza dei pacchetti di misure che sono stati o vengono assemblati anche altrove in Europa: in Francia, in Italia o in Spagna”.

Una delle misure approvate dal Bundestag riguarda i pensionati, che riceveranno un versamento una tantum da 300 euro per compensare l’impatto economico dovuto al caro prezzi dell’energia.

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