La crisi di Ansaldo Energia, innescata indirettamente dall’invasione dell’Ucraina, porta alla mobilitazione dei lavoratori dello stabilimento di Genova con una serie di proteste, blocchi e cortei che da due giorni paralizzano la città e che sarebbe dovuta proseguire anche venerdì, coinvolgendo tutti i metalmeccanici della città. La decisione di puntare sull’aeroporto Cristoforo Colombo, occupandolo, ha provocato la chiusura dello scalo con il gestore che ha annunciato la sospensione del servizio, invitando i passeggeri a lasciare l’aerostazione. Gli operai impiegati nell’impianto ligure, all’avanguardia nella costruzione di macchinari per la produzione di energia, protestano contro le scelte di Cassa depositi e prestiti per annunciare battaglia con l’obiettivo di evitare “tagli o addirittura chiusure di impianti”. Dal lavoro in Ansaldo dipendono 2.300 famiglie, oltre a 5-600 operai delle ditte esterne e tutto l’indotto.

La preoccupazione è che Cdp, azionista di Ansaldo Energia, possa chiedere una riorganizzazione del lavoro con tagli occupazionali pesanti. I sindacati denunciano l’assenza di commesse per il 2023 con uno scarico di 200mila ore di lavoro già da marzo e puntano il dito anche sul governo perché “c’erano tre commesse con Enel per convertire le centrali a carbone di Brindisi, Civitavecchia e La Casella (Piacenza), fermate per la decisione di continuare con il carbone”. La prima risposta di Cdp è arrivata mercoledì pomeriggio: in una nota si spiega di essere “in costante contatto con i vertici societari che stanno finalizzando un piano industriale volto a preservare e valorizzare le competenze dell’azienda”.

L’azionista “riconosce il valore delle competenze tecnico-ingegneristiche di Ansaldo Energia” e monitora “attentamente l’evolversi della situazione attuale determinata dalle conseguenze sul portafoglio ordini derivanti dalle vicende belliche internazionali”. Caustica la risposta dei lavoratori: “È il nulla. Venderemo cara la pelle”. Così giovedì mattina gli operai – guidati dalla Fiom Cgil – sono tornati in presidio e hanno bloccato l’aeroporto Cristoforo Colombo dopo aver sfondato un cordone di polizia. Negli scontri sono rimasti contusi 3 agenti e una decina di lavoratori. Nel pomeriggio, di fronte alla nuova giornata di sciopero e quella annunciata per venerdì, Cdp è tornata a intervenire, questa volta utilizzando toni più concilianti e quella parola che i sindacati aspettavano: ricapitalizzazione.

La società controllata dal ministero dell’Economia ha annunciato di stare “valutando tutte le iniziative di intervento possibili, ivi compresa la ricapitalizzazione della Società eventualmente con il concorso di altri soggetti, anche attraverso la conversione a patrimonio del prestito soci di 200 milioni di euro erogato nel 2019, con l’obiettivo di rafforzare la società e di preservarne competenze e valore”, si legge in un passaggio contenuto nella lettera diffusa nel pomeriggio. Il documento è stato letto ai lavoratori di Ansaldo Energia e i sindacati hanno deciso di sospendere lo sciopero previsto venerdì che avrebbe dovuto coinvolgere tutti i metalmeccanici della città. Con un terzo giorno di disagi per i genovesi. Problemi e blocchi che avevano spinto il sindaco Marco Bucci e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a parlare di “teppismo”. Il termine aveva provocato la risposta di Michele De Palma, segretario generale della Fiom: “Provano a gettare fango sulla lotta pulita dei metalmeccanici che vogliono difendere il lavoro e l’industria”.

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