La Juventus cade ancora. Dopo la pesante sconfitta di Monza i tifosi credevano di aver toccato il fondo. Invece il 2-0 maturato in Champions League contro il Maccabi Haifa, che non vinceva in questa competizione dal 2002, ha aperto una crisi ancora più profonda per tutto l’ambiente bianconero. La qualificazione agli ottavi è ora compromessa in modo pressoché definitivo e in campionato il ritardo dal Napoli capolista è già di 10 punti.

Per i tifosi l’indiziato numero uno nella rosa dei colpevoli è Massimiliano Allegri. L’allenatore juventino, però, continua a essere difeso dalla società. Alle parole pronunciate prima della partita dall’ad Maurizio Arrivabene, che ha parlato di “fiducia assoluta” nel tecnico, hanno fatto eco le dichiarazioni post gara a caldo del presidente Andrea Agnelli: “Ripartire da Allegri? Assolutamente. In una situazione come questa, non è questione di un uomo, di un giocatore, di un dottore o fisioterapista. È questione di gruppo, dobbiamo ripartire da questo”.

Agnelli ha ammesso che si tratta di uno dei periodi più difficili vissuti dalla sua società: “Sono arrabbiatissimo e provo vergogna, dobbiamo chiedere scusa ai tifosi che si vergognano di farsi vedere in giro”, ha dichiarato il presidente, ribadendo però che “Allegri è e rimarrà l’allenatore della Juventus”. Intanto la squadra è in ritiro alla Continassa, per volere del tecnico livornese. Contro il Maccabi i giocatori non sembravano avere idea di cosa fare in campo: l’assenza di trame di gioco e di movimenti senza palla hanno contribuito a una sconfitta che, se dovesse comportare la mancata qualificazione, costerebbe circa 30 milioni di euro alla società.

Perdite che il bilancio juventino, già in rosso di 254 milioni di euro, non si può permettere. Anche per questo l’esonero di Allegri, che ha uno stipendio da 9 milioni, è la soluzione che tutti vorrebbero evitare. Dare continuità al progetto tecnico, dopo i percorsi interrotti di Maurizio Sarri e Andrea Pirlo, non sarebbe, infatti, l’unica motivazione della conferma dell’allenatore livornese. Esonerarlo imporrebbe alla società di pagare due stipendi, quello di Allegri e quello del nuovo allenatore.

Per questo motivo tra le alternative vagliate in questo momento ci sarebbe Paolo Montero. L’ex difensore e attuale allenatore delle giovanili è un profilo interessante anche per motivi economici. Se venisse ingaggiato, Montero, a differenza di allenatori più blasonati a livello internazionale come Zinedine Zidane o Paulo Sousa, non andrebbe ad appesantire eccessivamente il bilancio juventino.

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