La notizia era stata diffusa dalla polizia ucraina e aveva fatto il giro del mondo. Serhiy Bolvinov, capo del dipartimento investigativo della regione di Kharkiv, aveva postato su Twitter le immagini dei ritrovamenti in una nuova “camera degli orrori”, un seminterrato nel villaggio appena liberato di Pisky-Radkivski, dove, spiegava, gli occupanti russi avrebbero torturato e sottoposto a condizioni disumane i civili ucraini nei territori occupati. Lì era stata trovata una cassa piena di denti e dentiere, apparentemente d’oro. Per le autorità di Kiev erano frutto delle violenze delle truppe di Mosca ma ora dalla Bild emerge un’altra versione. Quel contenitore pieno di denti, che richiamava alla memoria gli orrori di Auschwitz, sarebbe stato rubato a un dentista locale. Non si tratterebbe nemmeno di “capsule dentali d’oro” ma semplicemente di acciaio inossidabile, cioè vecchie protesi che aveva rimosso anni prima dai pazienti. Il tabloid tedesco ha infatti incontrato il dentista di Pisky-Radkivski, che rivendica di essere l’unico del villaggio: l’uomo ha dichiarato che quella cassa mostrata dalle autorità – e rilanciata su Twitter anche dal ministro della Difesa ucraino – sembra in realtà il contenitore che i russi avevano sottratto dal suo studio. L’uomo ha inoltre riferito che i residenti locali ritenevano che i russi li mostrassero proprio per intimidire la popolazione. Una testimonianza che racconta un’altra verità rispetto alla versione diramata dalla polizia di Kiev.

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