Alcune decine di persone si sono riunite a Roma davanti alla sede della Cassa Depositi e Prestiti per un sit-it di protesta organizzato dall’Unione sindacale di base (Usb) contro il carovita e gli aumenti dei prezzi di luce e gas, bruciando simbolicamente le bollette: “Siamo in tutta Italia davanti alle maggiori aziende dell’energia e alle sedi dei loro maggiori azionisti che in questa crisi si sono arricchite come mai prima”, hanno attaccato i sindacalisti. “Il governo Draghi è intervenuto in maniera insufficiente, ma anche la tassa minima del 25% sugli extraprofitti (un provvedimento che, in realtà, per come era stato scritto, non colpiva i profitti bensì il maggior valore aggiunto, ndr) non è stata pagata. Anzi, le aziende hanno fatto ricorso. In pratica, nel caso di Eni, vuol dire che l’azionista di maggioranza Cdp ha fatto ricorso contro lo Stato per non pagare”, hanno attaccato dall’Usb, scandendo slogan come “ladri di Stato, restituite quello che avete rubato”.
In piazza presenti diversi lavoratori che faticano a pagare dopo gli aumenti delle bollette: “Ho dovuto rateizzare una bolletta da 300 euro, oggi lavoratori come me sono diventati i nuovi poveri“, c’è chi spiega. E Usb denuncia: “Di fronte a questa situazione, proporre come fanno Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, pronti a guidare il prossimo esecutivo, di cancellare il reddito di cittadinanza, ci sembra una follia. Si rischiano rivolte popolari, si sappia che per noi l’autunno sarà caldissimo”.
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