Il colosso russo Gazprom non invierà oggi in Italia neppure un metro cubo di gas. Le forniture di gas russo all’Italia attraverso il Tarvisio (dove arriva il gasdotto Tag, Trans Austria Gas Pipeline, ndr) saranno oggi zero, annuncia Eni sul proprio sito. “Gazprom ha comunicato che non è in grado di confermare i volumi di gas richiesti per oggi, considerato che non è possibile fornire gas attraverso l’Austria”. Eni darà aggiornamenti in caso le forniture siano ristabilite. “Ci risulta però che l’Austria stia continuando a ricevere gas al punto di consegna al confine Slovacchia/Austria. Stiamo lavorando per verificare con Gazprom se sia possibile riattivare i flussi verso l’Italia”, afferma un portavoce di Eni.

Dal canto suo Gazprom fa sapere di essere al lavoro con gli acquirenti italiani di gas per risolvere il problema dell’interruzione delle forniture. In un messaggio sul suo canale Telegram la società ha spiegato che “il trasporto di gas nell’ambito dei contratti di Gazprom Export LLC attraverso il territorio dell’Austria è stato sospeso a causa del rifiuto dell’operatore austriaco di confermare le nomine di trasporto. Il motivo è legato ai cambiamenti normativi avvenuti in Austria alla fine di settembre. Gazprom sta lavorando per risolvere il problema insieme ai buyer italiani”. Vienna ha però negato di avere un ruolo nei problemi di fornitura all’Italia.

I flussi al Tarvisio erano da giorni su livelli estremamente ridotti, meno di un decimo dei valori precedenti all’inizio della guerra in Ucraina. In questi sette mesi peraltro la dipendenza italiana dalle forniture di Mosca si è significativamente ridotta, scendendo dal 40 al 10% del totale dell’import di gas. Fino allo scorso febbraio l’Italia importava dalla Russia oltre 30 miliardi di metri cubi di gas russo. Secondo alcune ricostruzioni, grazie al buon livello di riempimenti degli impianti di stoccaggio (90%) e l0incremento dei flussi da Algeria ed Egitto l’Italia sarebbe in grado di superare l’inverno anche in caso di improvvisi e completi stop delle forniture russe. Oggi intanto entra in funzione il nuovo gasdotto Baltic Pipe che trasporta gas dalla Norvegia alla Polonia. La condotta era stata inaugurata pochi giorni fa e poco ore prima che venissero individuate le quattro falle nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 che portano invece il gas della Russia in Germania. In funzione da stamane anche il gasdotto tra Grecia e Bulgaria. “È un punto di svolta per la Bulgaria e per la sicurezza energetica dell’Europa. E significa libertà dalla dipendenza sul gas russo” per Sofia. “Oggi inizia una nuova era per la Bulgaria e per l’Europa sudorientale”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenendo alla cerimonia per la messa in servizio ufficiale della condotta.

Alla crisi del gas ha dedicato alcune considerazioni la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, intervenuta stamane a Milano. “Il tema non è come compensare la speculazione sul gas ma come fermarla”. “Sto seguendo il lavoro del governo uscente, confido che ci siano e che ci saranno i margini per mettere a punto una soluzione che comunque vada impatterà sui costi energetici tra qualche mese. Il lavoro che va fatto in queste ore è per capire come possiamo intanto intervenire sui costi energetici di questo autunno, non ci possiamo permettere di andare avanti come in questi mesi. Penso che questa sia la responsabilità prioritaria del futuro governo e su questo siamo impegnati a lavorare”, ha affermato Meloni.

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