C’è anche Chiara Appendino in piazza a Torino per la giornata per l’aborto libero e sicuro. L’ex sindaca del capoluogo piemontese, neo eletta deputata con il Movimento 5 stelle, ha partecipato alla manifestazione sottolineando di essere scesa in piazza “come Chiara, come donna e ovviamente anche per il nuovo ruolo che eserciterò”. “Queste battaglie vanno fatte nelle istituzioni ma anche fuori – ha aggiunto – Noi all’idea di Dio, Patria e Famiglia contrapponiamo un’idea di un Paese che guarda ai giovani, ai diritti e all’ambiente”.

“In un Paese normale dovremo parlare di andare avanti e progredire, oggi purtroppo stiamo parlando di difendere quello che attualmente c’è e che, peraltro, non funziona ancora perché il tema è il diritto all’aborto, non il diritto a non abortire, e oggi non esiste ancora dappertutto per la mancanza di medici non obiettori. Un tema fortemente strumentalizzato da Giorgia Meloni”, ha continuato Appendino, sottolineando che quindi la preoccupazione è quella di “tornare indietro anziché progredire”. “Oggi progredire significa garantire una legge che già esiste e che purtroppo non viene attuata”, ha concluso.

In piazza a Torino gli attivisti e le attiviste di Non Una Di Meno hanno organizzato un flash mob con cartelli che recitavano il “motto” di Meloni “Dio, Patria e Famiglia”, “abbattuto” da alcune donne che, dopo essere cadute a terra, dopo essersi scontrate con questi tre concetti, risorgono.

La giornata ha visto cortei in diverse città, tra cui Milano e Roma. Nella Capitale ha preso parte alla manifestazione anche Monica Cirinnà.

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