Una scelta “decisamente inappropriata”, secondo l’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Una “modalità intimidatoria”, denuncia l’associazione Articolo 21. Il bersaglio è il Comune di Abbiategrasso, in provincia di Milano, che ha deciso di querelare per diffamazione aggravata la giornalista freelance Sara Manisera (nella foto), che collabora fra l’altro con il nostro mensile FQ MillenniuM. Mentre non si contano le denunce contro cronisti presentate da singoli esponenti politici e amministratori locali, ben più raro è il caso di querele presentate da enti pubblici e istituzioni. E infatti la polemica monta.

Il terreno di scontro è quello, scottante, della presenza mafiosa nel milanese e in Lombardia. Arrivata l’8 giugno in quel di Cutro (Crotone) a ritirare un premio giornalistico – evento a cui partecipavano anche il magistrato antimafia Nicola Gratteri e lo studioso Antonio Nicaso – Manisera ha pronunciato la seguente frase: “Ad Abbiategrasso, in provincia di Milano, ho visto le mafie entrare nel comune, negli appalti pubblici, e soprattutto dentro il cemento, perché alle mafie una cosa che piace tanto è il cemento, i centri commerciali”. Il video dell’intervento è finito sui social e il primo settembre la giunta comunale di centrodestra, guidata dal sindaco civico Cesare Nai, ha deliberato di avviare la querela per diffamazione perché la giornalista avrebbe “leso gravemente la reputazione della città, dell’amministrazione comunale e degli uffici comunali, affermando che questi siano controllati dalle mafie e che gestiscano gli appalti in accordo con queste”. La relativa affissione all’albo pretorio conteneva anche il nome della giornalista per esteso, con tanti saluti alla privacy (e non solo), poi è stata sostituita con le sole iniziali.

Prima di procedere alla querela, sottolinea la reporter in un comunicato, il Comune “non mi ha chiesto neppure di rettificare – una prassi normale in genere – non ha richiesto un incontro pubblico, né ha smentito le mie affermazioni”. Oltretutto, continua, “ha scelto di denunciarmi senza nemmeno accertare quello che intendessi dire”. L’affermazione incriminata, spiega, “si riferiva al territorio comunale di Abbiategrasso, e su questo ci sono tanti elementi, provati anche da sentenze penali, ricerche universitarie, report dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata, che dimostrano la presenza di clan e di esponenti di organizzazioni di stampo mafioso sul territorio abbiatense da decenni”. Nessuna accusa di complicità agli attuali amministratori, dunque, che però “dovrebbero prestare molta attenzione alle modalità di infiltrazione delle mafie nel territorio comunale, nelle attività economiche, commerciali e edilizie”.

Ossigeno per l’informazione, organizzazione a tutela dei giornalisti, ha deciso di fornire assistenza legale gratuita alla giornalista. Per Danilo De Blasio, portavoce di Articolo 21 in Lombardia, siamo di fronte a una “querela temeraria“.

IL DISOBBEDIENTE

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