La coppia più forte del prossimo Mondiale? Probabilmente sì, e la Ducati può solo che sfregarsi le mani: Francesco Bagnaia ed Enea Bastianini, pronti a condividere il box del team ufficiale nel 2023, promettono spettacolo per gli anni a venire. E l’Italia dei motori può tornare così a sorridere, per aver trovato due piloti che possono tornare a far emozionare le platee, dopo che Valentino Rossi ha detto addio nel 2021 al Motomondiale. A Misano l’ha spuntata Pecco sul traguardo, ad Aragon è toccato al riminese del team Gresini, con un passo superiore al 63, specie nel terzo settore. Il torinese ha incassato all’ultimo giro, non avendo poi nessun motivo per rischiare errori, specie dopo la caduta di Fabio Quartararo a inizio gara (tamponando Marc Marquez che era uscito male da curva 3, per colpa del posteriore freddo). Il secondo posto gli permette di divorare 20 punti al francese.

Bagnaia, credici con una Ducati troppo forte
La Ducati vola in Giappone per il Gp (tifone permettendo) con altri risultati positivi: il titolo costruttori 2022 (il quarto dopo 2007-2020-2021) e un dominio senza storie contro le rivali giapponesi Yamaha, Suzuki e Honda. Anche ad Aragon tre moto nelle prime cinque posizioni, sette nella top-10. Il rischio, però, è che lì davanti possano esserci scintille tra Bagnaia e Bastianini. Pecco ora ha i favori del pronostico rispetto a Quartararo, nonostante il -10 dal francese, con una Yamaha che soffre troppo in rettilineo. Il Campione 2018 di Moto2 ha recuperato 81 punti nelle ultime cinque gare. Mettendo a segno quattro vittorie di fila, mai realizzate neanche dall’eterno Casey Stoner, che si fermò per due volte a “tre” tra 2007 (portando il titolo Piloti a Borgo Panigale) e 2008. Il primo tris a Laguna Seca-Brno-Misano, il secondo tra Donington-Assen-Sachsenring. Lo stesso circuito tedesco dove Pecco, lo scorso giugno, ha commesso l’ultimo errore di questo 2022, prima di diventare perfetto e costante.

Bastianini, una stagione da 4 vittorie
Da quel Gp di Germania, Bagnaia ha resettato i troppi errori di foga (vedasi anche Le Mans) ed è diventato appunto quasi infallibile: Assen, poi Silverstone dopo la pausa estiva, Zeltweg e Misano. Poteva essere anche Aragon, se non fosse per un Bastianini difficile da contenere, come lo stesso torinese ha ammesso dopo la gara. “Bestia” è stato capace di rimontare nonostante la toccata al via con l’Aprilia di Aleix Espargaró, e ha inanellato un ritmo sull’1’48” basso leggermente superiore al futuro compagno di box in Ducati ufficiale. Era già finito in testa al giro 8, prima che un errore lo rimettesse in scia di Pecco. Il sorpasso in curva 7 nel giro finale gli ha portato la quarta vittoria in stagione (dopo Qatar, Austin e Le Mans). Ora ha 48 punti di svantaggio dalla vetta, e a cinque gare dalla fine (125 punti a disposizione) tutto è possibile.

In Ducati possibili ordini di scuderia nelle prossime gare
Per la Ducati, oltre al duello con Quartararo, anche la necessità di gestire un altro pilota divenuto scomodo all’improvviso per Bagnaia. Gigi Dall’Igna ha provato a manifestare contentezza a fine gara ad Aragon, anche se il suo viso nell’intervista a Sky Sport la diceva tutta: a Borgo Panigale il sorpasso di Bastianini su Pecco non deve essere molto piaciuto. Come in parte il team manager ha fatto capire: “Bene un risultato così, chiaro che andare a -5 da Quartararo (con Bagnaia, ndr) sarebbe stato meglio…”. La necessità, dunque, potrebbe essere quella di mettere a breve un ordine di scuderia: “Chiaro che se dovesse continuare così, dovremmo pensare a dei giochi di squadra”, ha confermato lo stesso ingegnere veneto. Gli amanti Ducati non vorrebbero di certo vedere un possibilissimo titolo sfuggire “per colpa” di duello interno, che nel 2023 promette scintille e adrenalina in pista.

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MotoGp, ad Aragon trionfa Bastianini davanti a Bagnaia. Quartararo cade, il Mondiale è riaperto

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