“Nel 2017 avevo ricevuto la notifica di proroga di sei mesi di un’indagine che mi riguardava. È stato tutto archiviato, ma non ne sono mai stato informato. Mi pare una situazione incredibile, soprattutto se si pensa che all’epoca io ero sindaco di Chioggia e l’archiviazione è avvenuta ancora in corso di mandato”. L’architetto Alessandro Ferro venne eletto primo cittadino della città veneziana nel 2016, con l’onda crescente dei Cinquestelle. Ma per un movimento che aveva fatto della questione morale uno dei propri punti fermi, nel 2017 era arrivata una doccia fredda. “Ho ricevuto quella notifica e ho ritenuto di comunicarlo ai cittadini di Chioggia, per una forma di trasparenza e di rispetto. Però dell’indagine non ho mai saputo nulla, salvo quel foglietto che mi comunicava il titolo del reato per il quale si procedeva. Si trattava di abuso d’ufficio”. È un reato in cui gli amministratori locali spesso si imbattono, a causa di provvedimenti adottati.

La notizia era finita su tutti i giornali, anche perché Ferro era un sindaco pentastellato. Si parlò di una licenza balneare discussa. “Non ho mai saputo nulla del merito della vicenda, ma sono sempre stato tranquillissimo. Non ho neppure nominato un avvocato, ho soltanto aspettato l’evolversi dell’indagine preliminare”. Dal 2017 si è passati al 2021, quando Ferro ha deciso di non ricandidarsi alla poltrona di sindaco. Ragioni personali, legate alla propria attività con studio professionale, che avrebbe subito un ulteriore stop per ragioni di incompatibilità con la funzione pubblica ricoperta. “Adesso, prima di candidarmi alle politiche – racconta Ferro a ilfattoquotidiano.it – ho seguito le indicazioni date da Giuseppe Conte ai candidati M5s, rivolgendomi alla cancelleria della Procura della Repubblica di Venezia in base all’articolo 335 del codice di procedura penale, che prevede la possibilità di chiedere e ottenere informazioni sullo stato di un procedimento di cui si è parte”. Ferro lo ha fatto e ha ricevuto una risposta in tempi rapidi. “Con grande soddisfazione ho appreso che l’indagine è stata archiviata. Mi sono stupito che ciò sia avvenuto in data 19 settembre 2019, quando ero ancora sindaco. Nessuno mi aveva mai detto nulla e quindi di quella vicenda era rimasto soltanto l’incredibile polverone che si era sollevato quando io stesso avevo dato comunicazione dell’inchiesta preliminare”. Non avesse detto nulla, all’epoca, non se ne sarebbe mai saputo nulla, e se non avesse pensato di chiarire la propria posizione, anche lui ne sarebbe rimasto all’oscuro.

Alessandro Ferro si è candidato nel collegio uninominale della Camera di Chioggia per il Movimento 5 Stelle. “Sarebbe stato un peccato buttare alle ortiche 5 anni di esperienza politica da sindaco. Ora li voglio rivolgere a una politica più ampia, cercando di arrivare a Roma dove poter portare le istanze del territorio clodiense. Che ne sanno coloro che qui non vivono dei problemi della pesca o della Romea? Per il territorio serve qualcuno che ci viva e lo conosca, in modo da dirigere finanziamenti in quelle che sono le necessità vere e reali”.

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