Da 15 a 100 milioni di euro di bolletta. Questo il motivo per cui Vert Marine, ente pubblico che gestisce diverse piscine in Francia, ha deciso di chiudere. I costi dell’energia sono diventati troppo alti da sostenere. Sono quindi più di trenta le vasche coinvolte: da Nîmes a Limoges, da Versailles a Rivesaltes. “L’aumento del costo dell’energia non ci consente più di gestire le attrezzature in modo economicamente equilibrato e socialmente sostenibile”, spiega la compagnia sul suo profilo Facebook. L’unico modo per restare aperti sarebbe scaricare i costi dovuti al caro energia sui propri clienti, aumentando il costo dell’ingresso e degli abbonamenti. Una scelta che la direzione non si sente di prendere: “Se questo aumento avesse un impatto sui servizi che offriamo al pubblico, questi aumenterebbero del triplo. È impensabile!”, prosegue il comunicato social.

La riduzione dei consumi è al centro del dibattito pubblico francese, con il presidente Emmanuel Macron che ha iniziato una campagna di sensibilizzazione dei cittadini. Nel corso di una conferenza stampa, il capo dell’Eliseo ha ricordato come “l’energia migliore è quella che non consumiamo”, facendo affidamento sul senso di responsabilità dei singoli e assicurando che “i tagli ci saranno solo come ultima risorsa”. Nel frattempo, oltre a Vert Marine ci sono diverse compagnie pubbliche e private che non riescono più a sostenere l’aumento dei costi. L’azienda di piscine ha rivolto quindi un appello “alle autorità locali e governative affinché prendano le decisioni necessarie per tornare a costi energetici sopportabili e per consentire l’assunzione di obblighi di servizio pubblico“.

La Federazione francese di Nuoto (FFN) ha chiesto la “riapertura immediata” delle strutture chiuse da Vert marine: “Queste chiusure hanno delle conseguenze dirette per l’insieme dei bambini e degli adulti che non potranno imparare a nuotare”, ha scritto l’organizzazione in una nota. Già da diversi anni, il ministero dello Sport ha fatto dell’apprendimento del nuoto una delle priorità della sua politica, anche per evitare gli annegamenti.

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