La situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia si complica ogni momento che passa. L’operatore per l’energia nucleare di Kiev, Energoatom, ha affermato che l’ultimo reattore in funzione nell’impianto è stato disconnesso dalla rete ucraina a causa di un incendio divampato a seguito dei bombardamenti che continuano ad imperversare nell’area. Le forze ucraine “hanno ripreso a bombardare in modo caotico la centrale nucleare di Zaporizhzhia e tre spari hanno colpito il territorio dell’impianto”, hanno denunciato le autorità filorusse che controllano Energodar, la città che ospita la struttura, citate dalla Tass.

Accuse rispedite al mittente dagli ucraini proprio per bocca di Energoatom che ha parlato di intensi bombardamenti da parte delle forze di occupazione russe, e ora l’ultima linea che collegava l’impianto con il sistema energetico dell’Ucraina è stata disconnessa. “A causa delle ostilità, è impossibile riparare le linee di trasmissione di energia nella centrale nucleare di Zaporizhzhia”, ha affermato il ministro dell’Energia ucraino German Galushchenko su Facebook.

Il tutto è avvenuto a poche ore dalla conclusione della missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, che ha comunque lasciato due ispettori nella centrale. Di questo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato oggi in un colloquio telefonico con il premier francese Emmanuel Macron, il quale ha ricordato la necessità di proteggere la sicurezza delle installazioni nucleari, “che può passare soltanto attraverso un ritiro della forze russe”.

Sulla situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia si è espresso anche l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, Josep Borrell, che ha puntato il dito contro Mosca. “L’ultima notizia che abbiamo è che la Russia sta giocando sempre più d’azzardo. – ha affermato Borrell- Bisogna fermare questa scommessa, che è un altro esempio del comportamento sconsiderato della Russia, in disprezzo per il diritto internazionale e i principi base del nucleare”. Il capo della diplomazia europea ha inoltre aggiunto: “La Russia deve fermarsi e ritirarsi incondizionatamente dall’intero territorio dell’Ucraina dove non dovrebbero avere confini riconosciuti a livello internazionale”.

I bombardamenti in territorio ucraino, dunque, continuano con il solito scambio di accuse fra Kiev e Mosca. Secondo fonti ucraine, almeno quattro civili sono stati uccisi e altri sette feriti da attacchi russi nelle ultime 24 ore in diverse regioni del Paese. Lo ha riferito l’ufficio presidenziale ucraino, spiegando che nella regione di Donetsk tre persone sono state uccise e quattro sono rimaste ferite. Nella regione di Kharkiv, poi, tre persone sono rimaste ferite dopo che un razzo ha colpito un edificio residenziale, ha detto ancora l’ufficio presidenziale ucraino, aggiungendo che le bombe delle truppe russe hanno colpito più di una dozzina di edifici residenziali insieme a una scuola, caffè e negozi. Situazione, dunque, ancora critica sul campo dove continuano i combattimenti fra le truppe russe e quelle ucraine.

Nel suo consueto report di aggiornamento della guerra tra Mosca e Kiev, l’intelligence della Gran Bretagna ha affermato che la Russia non è riuscita per più volte a occupare l’intero Donbass entro le scadenze fissate. Le autorità ucraine hanno dichiarato che l’esercito russo ha fissato per l’occupazione dell’intero Donbass la data limite del 15 settembre, ma, secondo quanto stimato, è altamente improbabile che la possa rispettare. Finora i soldati russi sono avanzati soltanto di un chilometro a settimana nel Donbass, secondo il ministero. Il mancato rispetto delle scadenze prefissate potrebbe complicare ulteriormente gli sforzi del Cremlino di organizzare fittizi “referendum” nella regione, ha affermato ancora il rapporto.

A questo proposito, l’amministrazione dell’occupazione russa che controlla la regione meridionale ucraina di Kherson, ha annunciato la sospensione dei preparativi per un referendum sull’annessione del territorio da parte di Mosca, che in questo momento è bersaglio della controffensiva ucraina. “Eravamo pronti per il voto, volevamo tenere il referendum molto presto, ma a causa degli eventi attuali penso che ci fermeremo per il momento”, ha dichiarato Kirill Stremooussov, capo dell’amministrazione dell’occupazione russa a Kherson, alla televisione di Stato russa Rossiya-1.

Intanto, i servizi segreti ucraini hanno reso noto di aver condotto “un’operazione speciale a Kamjanka-Dniprovska, nel distretto di Vasylivskyi nella regione di Zaporizhia, temporaneamente occupato” dalle forze russe, in cui alcune strutture “che gli occupanti usavano come basi sono state distrutte o notevolmente danneggiate”. Tra questi, anche gli edifici che contenevano le schede elettorali da utilizzare per un possibile referendum di annessione a Mosca. Secondo la nota degli 007 di Kiev, citata da Unian, ci sono incendi in corso in diverse strutture, che “gli occupanti non riusciranno a spegnere per molto tempo”, compresi la sede locale della Tesoreria dello Stato.

“Il luogo dove erano conservate le schede elettorali per il pseudo-referendum è stato distrutto. Allo stesso tempo, il magazzino è stato fatto saltare in aria da un’esplosione proveniente dall’interno dei locali. Tutti i materiali stampati disponibili sono stati distrutti. Allo stesso tempo, la base dell’unità dell’Fsb, i servizi segreti russi, che stava a guardia del magazzino delle schede elettorali, è stata distrutta. I sopravvissuti e i feriti vengono evacuati urgentemente in direzione della Crimea occupata”, ha affermato l’intelligence ucraina, senza indicare un numero di vittime.

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