Gli italiani professionisti che vivono nel mondo, quelli che sono nati, cresciuti, e che in parte si sono anche formati professionalmente in Italia, pur vivendo all’estero, continuano sempre ad avere un forte legame con il loro bel paese. In generale, lo fanno per affetto nei confronti delle persone a loro care, ma anche per i luoghi e le tradizioni culturali di cui vivono memorie emozionanti. Il professionista italiano medio che vive in Canada però, in aggiunta a tutto questo, si nutre anche della scena politica italiana per puro intrattenimento personale.

In Canada, infatti, la politica è molto noiosa. Per iniziare, ci sono solo tre partiti che giocano un ruolo a livello nazionale; dei politici poi non ruba nessuno e la politica in generale rientra in quei canoni etici ben definiti che è difficile oltrepassare senza subire il vero dissenso popolare e di partito. Inoltre, i governi canadesi generalmente portano a compimento i loro programmi, presentati (e discussi) durante la campagna elettorale, senza alterazioni di alcun tipo. Capite bene che in un contesto del genere, l’italiano professionista medio che vive in Canada non può fare altro che rivolgersi alla politica italiana per un intrattenimento pseudo politico-culturale.

La serie di intrattenimento pseudo politico-culturale italiana è in realtà senza fine, ma alcune stagioni intrattengono più di altre. Di solito le elezioni politiche (incluse quelle prossime del 25 settembre) sono quelle che hanno più successo e che si trasformano in una sorta di binge-watching degna delle migliori offerte proposte da Netflix sulla loro piattaforma. In linea con l’intrattenimento di grande successo, lo show della politica italiana ha i suoi personaggi con tratti caratteriali che ti tengono attaccati allo schermo e non ti fanno dormire la notte (il sintomo più forte del binge-watching).

Tra i tanti personaggi della serie c’è ovviamente il personaggio cattivo, che della sua cattiveria e brutalità (sempre e solo nei confronti dei deboli) ne fa un vanto e una leva di forza per raccogliere voti; il cattivo gioca però a fare l’intelligente e il giusto ed è questo l’aspetto più intrigante del suo ruolo nella serie, quello che contribuisce a rendere la serie stessa più attraente. Ad opporsi al cattivo c’è il personaggio buono che gioca però a fare il duro, anche se ben consapevole che duro non è. Il buono però non parla alla gente e non ascolta, è troppo occupato a fingersi duro e ad elaborare sproloqui che lasciano il tempo che trovano visto che in realtà quelli stessi sproloqui interessano veramente a pochi, e soprattutto non portano a niente. La caratteristica che intrattiene di più nel personaggio del buono è la sua capacità di mettere a segno quotidianamente importanti errori politici (e non solo), sempre commessi per via della troppa attenzione dedicata a giocare il ruolo del (falso) duro.

Nella serie troviamo ovviamente anche il personaggio misterioso, che ha una doppia vita, e una doppia visione delle cose. E’ il personaggio che parla poco e si fa vedere poco in pubblico. E’ il personaggio che parla tanto al telefono di notte e che racconta solo pezzetti di storie accattivanti in modo da lasciare in sospeso lo spettatore. Di questo personaggio non si riesce mai a capire veramente il confine tra una vita e l’altra. E’ il personaggio che fa a volte cose buone per la gente ma che allo stesso tempo ti sconvolge per le sue decisioni che vanno contro la gente stessa. Alcuni tratti del personaggio misterioso sono un po’ simili a quelli del personaggio intellettuale, che intellettuale non è per definizione visto che questo personaggio mai mette in discussione il suo sapere. Il personaggio intellettuale però (al contrario del personaggio misterioso) lo vedi spesso in programmi televisivi. L’intellettuale, infatti, è apparentemente rispettoso, ti mette a tuo agio e parla bene, anche se capisci veramente poco di quello che dice. Nonostante ciò è un personaggio destinato a perdere perché noioso e capace di infastidire gli intellettuali veri. Il suo ruolo nella serie è importante però, visto che per via del suo essere intellettuale riesce a conciliare conflittualità e paradossi che lasciano lo spettatore di sconcerto.

L’eroe, il salvatore, quello che guiderà tutti alla risurrezione, è ovviamente il personaggio centrale della serie. In ogni stagione questo personaggio prende forme diverse ma tutte molto accattivanti per il pubblico. Sconvolge infatti per la sua determinazione, la sua capacità di parlare alla gente con un linguaggio semplice e soprattutto la sua abilità nel trasformare i fatti in qualsiasi altra cosa, o addirittura in niente. L’eroe è uno popolare, conosciuto, apprezzato, per qualsiasi altra cosa. Il suo personaggio contribuisce sostanzialmente al successo della serie, sia per le sue capacità di coinvolgimento prima, che per la sua abilità a trasformarsi in una figura ridicola poi. Infatti una volta esaurite le sue funzioni di eroe a fini elettorali questo personaggio si imbatte sempre in una serie di conflitti creati dal suo generale senso di onnipotenza, che riducono lo stesso personaggio eroe a una figura imbarazzante di assoluto basso livello. E questo tiene veramente incollati allo schermo.

E’ interessante notare che di comune a tutti questi personaggi c’è l’opzione di uscire e rientrare nella serie un numero indefinito di volte. Alcuni personaggi scomparsi in stagioni precedenti rientrano con la pretesa di tratti caratteriali diversi da quelli originali; altri invece ricompaiono addirittura nelle stesse vesti e con gli stessi tratti – il personaggio misterioso è quello più comune in questo ruolo. Tutto ciò crea un’iniziale riflesso di stupore nello spettatore, che poi però accetta e si adegua alla ricomparsa dello stesso personaggio dandogli credito e diritto di contraddirsi.

Insomma la serie è veramente di alto livello in termini di intrattenimento ed è assolutamente da consigliare a tutti gli italiani che vivono all’estero in paesi politicamente noiosi come il Canada. La serie però è del genere “dramma”, visti gli effetti devastanti che i suoi personaggi giocano nella vita reale delle persone, lasciando lo spettatore con un grande senso di sofferenza. Purtroppo la serie è poco seguita dagli italiani che vivono in Italia, con uno share di elettorato attivo e partecipato che è ai minimi storici dal 1948. L’augurio è che gli italiani (quelli giovanissimi) si appassionino a questa serie con l’obiettivo di farne parte, creando ruoli e personaggi nuovi che niente hanno a che fare con quelli che dominano la scena politica italiana di oggi.

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