La distanza tra Roma e Monaco di Baviera, in linea retta, è di circa 700 chilometri. Il Foro Italico e l’Olympiastadion sono gli estremi di questa strada immaginaria lastricata di medaglie azzurre.

Sono 67 quelle conquistate agli Europei di nuoto, 51 quelle ai Campionati europei multisport. Primissimi nel medagliere della massima competizione continentale disputata in casa e terzi, non troppo lontani dai tedeschi padroni di casa e dagli inglesi, nell’altra. Facendo la somma stacchiamo tutti, di gran lunga. I numeri dicono che gli atleti italiani sono una superpotenza in Europa ma, analizzando alcune gare di valore assoluto, potremmo aggiungere nel mondo.

Non è facile scegliere quando le gioie e le medaglie pesanti sono state tante, parlando solo degli ori: 24 le abbiamo conquistate a Roma, 14 a Monaco di Baviera. Denominatore comune l’inno italiano che, a conti fatti, è stato quello che è risuonato più volte in queste intense e patriottiche giornate agostane. Sempre sommando i numeri delle due manifestazioni, l’Italia vince con 38 ori, seguono la Gran Bretagna con 34 e la Germania con 32. Ma in un totalone di 118 medaglie talvolta pesano anche gli argenti (42) e i bronzi (38). Per questo non mi è facile citare qualcuno più di altri, non renderei giustizia a questi atleti che ci hanno regalato un continuo ping pong di emozioni costringendoci piacevolmente a uno zapping frenetico che ci vedeva spesso premiati con quegli attimi di felicità che ricorderemo sempre, noi appassionati e loro atleti! Loro e solo loro, quei 700 chilometri tra Roma e Monaco li hanno colorati di azzurro e infiocchettati col tricolore dopo mesi di sacrifici.

C’è chi ha confermato i successi di Tokyo, chi era obbligato a riscattare gli insuccessi, chi mangiandosi la pista e gli avversari ci ha riportato ai tempi di Spalato 1990, e non vado oltre perché cado in tentazione. Nel riflesso abbagliante di ciascuna medaglia spesso c’è una storia personale affascinante per cui non basterebbe un libro, figurarsi un post per rendergli omaggio. E per questo, seppur stia facendo grande fatica a non nominare nessuno di questi campioni italiani, scelgo di citarli e celebrarli tutti insieme sotto lo stesso grande nome: siete tutti il nostro orgoglio, siete l’Italia.

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