“La mia partenza è stata burrascosa. Era tutto programmato ma la Digos, lo stesso giorno della partenza era sotto casa e mi ha preso. Mi hanno tenuto due, tre ore in questura per chiedermi informazioni di tutta questa faccenda. Uscito dalla questura mi sono affrettato a raggiungere casa, ho preso lo zaino e sono partito il prima possibile“. Lo dice all’Ansa Kevin Chiappalone, lo studente genovese di 19 anni, vicino a Casapound, arruolato con la resistenza ucraina e indagato dalla procura di Genova perché ritenuto un mercenario. “Non sono venuto qui per denaro – continua Ivan – non ho neanche 400 euro in tasca. Ho preso un biglietto di sola andata ho raggiunto Cracovia. Lì sono stato due giorni, ho raggiunto il confine con l’Ucraina e da lì mia madre ha appreso tutto. L’ho chiamata, mi stavano scendendo le lacrime, lei si è messa a piangere, mio padre pure, si sono messi a supplicare di tornare a casa. Però ho fatto la mia scelta di venire qui. La storia è un po’ complessa”.
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