Gentile Presidente Conte,

Le scriviamo queste poche righe poiché abbiamo appreso dalla stampa della scelta di rispettare la regola del limite dei due mandati, cosicché i pochi (ci consenta di dirlo) validi parlamentari di cui può farsi lustro il Movimento Cinque Stelle non saranno ricandidati. Di questi, ovviamente, fa parte la “nostra” Giulia Sarti.

Ci permetta di riportarLe ciò che scrivemmo di questa donna nel febbraio del 2018, poiché Lei non era ancora entrato formalmente nel mondo del M5S e potrebbe non averne avuto contezza:

“…in questi anni avrete compreso quanto complicato e pieno di insidie sia non solo il lavoro che vi siete assunti l’onere di portare avanti ma anche l’animo umano. Vi siete trovati tra le vostre fila mele marce, banderuole, ipocriti e scorretti, tutti con giustificazioni più o meno umanamente comprensibili. Allo stesso tempo, per fortuna, avete conosciuto il senso dello Stato, l’impegno e l’onestà di tanti altri vostri colleghi deputati, che hanno portato alti i valori sui quali si basa il vostro Movimento.
Giulia Sarti è una di queste persone. Seguendo il suo lavoro da vicino, per ovvie e comprensibili ragioni, abbiamo avuto contezza della preparazione, della perseveranza, del coraggio e dell’etica di questa giovane donna, che ha reso onore al sacrificio di tanti uomini e donne di Stato, stando vicino ai familiari delle vittime lasciati soli da quello stesso Stato per il quale avevano dato la vita i loro cari, continuando con tutta se stessa la battaglia per la verità e la giustizia. Giulia Sarti, per quelli come noi che l’hanno conosciuta e avuta al fianco, incarna i valori fondamentali come l’onestà, la lealtà, l’impegno, la voglia di combattere per questo Paese”.

Dopo quattro anni e mezzo non abbiamo cambiato opinione su Giulia Sarti.

Presidente Conte, se dovesse mancare Giulia Sarti nel prossimo Parlamento, il suo Movimento non avrà probabilmente *nessuno* e, lo ribadiamo, *nessuno* che si occuperà con cognizione di causa di Antimafia. Siamo consapevoli che uno dei vostri cavalli di battaglia è la frase “uno vale uno” ma ci permettiamo di dirLe che, almeno nel nostro campo, non è corrispondente al vero. Uno non vale uno. Per quanto onesto e di buona volontà (ammesso e non concesso che le “parlamentarie” lascino emergere candidati con queste caratteristiche) il prossimo futuro neo parlamentare, se ignorante in materia, non solo non potrà neanche lontanamente immaginare di portare avanti il lavoro che ha svolto e che continuerebbe a svolgere Giulia Sarti, ma correrà il rischio di arrecare danni seri alla lotta parlamentare alla mafia. Non ci si improvvisa esperti di antimafia. Come non ci si improvvisa parlamentari.

Gentile Presidente Conte, è chiaro a tutti quanto i prossimi anni si prospettino, per usare un eufemismo, estremamente difficili. Abbiamo bisogno di professionisti seri e capaci. Ci auguriamo, pertanto, che non vorrà privare i suoi elettori della possibilità di votare Giulia Sarti.

Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, magistrato assassinato da Cosa Nostra il 19 luglio 1992.
Paola Caccia, figlia di Bruno Caccia, Procuratore di Torino assassinato dalla ‘Ndrangheta il 26 giugno 1983.
Piero e Pasquale Campagna, fratelli di Graziella Campagna, diciassettenne assassinata da Cosa Nostra il 12 dicembre 1985.
Angela Gentile Manca, madre di Attilio Manca, medico assassinato con la collaborazione di Cosa Nostra il 12 febbraio 2004.
Stefano Mormile, fratello di Umberto Mormile, educatore penitenziario assassinato dalla ‘Ndrangheta l’11 aprile 1990.
Fabio Repici, avvocato difensore di tutti i familiari delle vittime di mafia firmatari di questa lettera.

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