È una grande impresa quella compiuta da Lorenzo Musetti nel torneo 500 di Amburgo. Il 20enne azzurro trionfa per 6-4 6-7 6-4 contro lo spagnolo numero 6 del mondo Carlos Alcaraz, reagendo dopo essersi visto annullare ben cinque match point. Una battaglia che regala a Musetti è il primo titolo in carriera, arrivato alla prima finale. A lui va il primo atto di una rivalità destinata a crescere e segnare la prossima era del tennis. Una prova di grandissimo carattere e un esito sorprendente, che potrebbe rappresentare uno snodo cruciale nel percorso di crescita di Musetti.

Una settimana fondamentale per avvicinare il livello dei due massimi esponenti del tennis italiano di oggi, Jannik Sinner e Matteo Berrettini. Le vittorie contro Dusan Lajovic, Emil Ruusuvuori, Alejandro Davidovich-Fokina, Francisco Cerundolo eAlcaraz (con il suo carico di match point sprecati) hanno un peso notevole. Ad Amburgo si è mostrata una versione di Musetti mai vista finora. Il carrarino ha aggiunto infatti miglioramenti tecnici evidenti (soprattutto dal lato del diritto). Ma non è questo l’aspetto più importante. Ciò che ha davvero sorpreso è stata un’inedita solidità mentale che si è finalmente unita alla sua creatività innata. Non più quindi solo scampoli di partita da illuminato del gioco (come ad esempio al Roland Garros contro Novak Djokovic nel 2021 e Stefanos Tsitsipas nel 2022) o colpi buoni solo per gli highlights, ma una costanza di rendimento mai manifestata come in questi sette giorni.

Una “prima volta” tra l’altro molto prestigiosa. Amburgo infatti non è un 500 qualsiasi. Nella sua storia è stato anche un Masters 1000, con un albo d’oro che comprende giocatori come Nadal e Federer, Kuerten, Lendl e Edberg. Per i colori italiani poi racchiude un precedente che fa ben sperare. È qui infatti che Fabio Fognini è arrivato a una piena consacrazione, vincendo il titolo nell’estate 2013. Alzare questo trofeo insomma regala a Musetti la possibilità di aprire un nuovo capitolo della sua carriera. Imboccare la via giusta per sbloccare definitivamente tutto il suo potenziale e diventare a tutto gli effetti uno dei punti di riferimento del tennis che verrà. Accrescendo inoltre la qualità di una squadra azzurra che pare destinata a regalare grandi soddisfazioni in futuro. Sia in Davis che negli Slam.

E ora? Il prossimo obiettivo? Semplice, confermare quanto di buono fatto vedere ad Amburgo. Magari anche su un’altra superficie (tra poco comincia la stagione nord-americana sul cemento che si concluderà agli US Open). Dare ulteriore costanza alle prestazioni. Torneo dopo torneo. Limitando al massimo gli appuntamenti negativi. In Germania il primo importante segnale è stato lanciato. La terra del 250 di Umago è la prossima tappa. E chissà che non possa arrivare un bis. Amburgo però si porta dietro di sé molto altro. Non solo la sensazione di essere a un possibile bivio. Ci sono anche i più freddi numeri. I cinquecento punti raccolti consentono infatti a Musetti di scalare la classifica in maniera netta. Trentuno posizioni guadagnate. Un salto dal 62esimo al 31esimo posto nel ranking. La testa di serie a New York è tutt’altro che impossibile. Nella Race invece la situazione è ancora migliore: numero 21.

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