Il Movimento 5 Stelle ha deciso: non voterà la fiducia posta dal governo al Senato sul Decreto Aiuti. Lo ha deciso al termine di una lunghissima giornata, iniziata con il consiglio Nazionale avviato alle ore 8:30 e terminata all’una di notte, dopo la riunione congiunta dei deputati e senatori pentastellati. L’assemblea dei parlamentari si è aperta con la relazione del presidente M5s Giuseppe Conte. Eppure, al termine della riunione, sia chi è intervenuto per condividere la decisione dell’ex presidente del Consiglio, sia chi l’ha criticata – e tra questi il Ministro Federico D’Inca, il capogruppo alla Camera Davide Crippa e il deputato Stefano Buffagni – evita le domande dei cronisti. La posizione del Movimento la spiega uno dei vicepresidenti. “Noi non stiamo uscendo dal governo – afferma ai microfoni de ilfattoquotidiano.it Michele Gubitosa – noi siamo coerenti, avevamo detto che non eravamo d’accordo per come era impostato questo decreto”. Dopo le dichiarazioni di Letta e Salvini, siete pronti ad elezioni anticipate? “Delle loro dichiarazioni chieda a loro, noi stiamo semplicemente non partecipando ad un voto”. Quindi il governo Draghi per voi può andare avanti? “Assolutamente” si congeda Gubitosa. “Non si è consumato nessuno strappo, semplicemente domani non votiamo un provvedimento sul quale c’è la fiducia, ma al Senato il voto è unico” è l’opinione del senatore Andrea Cioffi. E se tutto dovesse precipitare pronti al voto? “Noi siamo sempre pronti, da sempre”.

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M5s, gli eletti appoggiano la linea di Conte ma D’Incà, Buffagni e Crippa sono contrari: “Così regaliamo il paese al centrodestra”

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