In Sicilia i proprietari degli animali a quattro zampe saranno tenuti a pulire con l’acqua anche la pipì. A prevederlo è una norma del disegno di legge approvato dall’Assemblea regionale siciliana e si tratta di un provvedimento contenuto nel ddl “Norme per la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo”. La legge è quindi più complessa: si tratta di un testo, diviso in 31 articoli, che prevede un lungo elenco di norme per il contrasto al randagismo e per la cura degli animali. Si tratta di una proposta del M5s che prevede, tra le altre cose, il divieto di vendere o regalare cani e gatti sotto i due mesi e campagne per le adozioni degli animali. Scatta anche il divieto di accattonaggio con animali.

“Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione del ddl randagismo, che ho sostenuto sin dalla sua presentazione come cofirmataria della proposta e che finalmente regolamenta un fenomeno che per troppo tempo è stato trascurato. Una norma di buon senso a tutela dei diritti degli animali e della pubblica sicurezza che punta alla prevenzione del fenomeno anche attraverso l’introduzione della figura del garante per i diritti degli animali, figura fondamentale e strategica per il coordinamento istituzionale di tutte le azioni collegate alla tematica del maltrattamento degli animali” ha dichiarato Valentina Palmeri, deputata regionale di Europa Verde. “La legge regionale approvata consentirà alla Sicilia, anche attraverso le risorse assegnate ai comuni, di contenere e monitorare il fenomeno dell’abbandono e del maltrattamento ed inoltre individua come strumento di controllo del territorio la figura del cane di quartiere” . “Una norma articolata che copre vari aspetti dall’utilizzo dei mezzi pubblici, all’accesso alle strutture pubbliche limitando al minimo i divieti. Una norma votata all’unanimità che allinea quanto meno alle Regioni più avanzate” ha concluso.

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