“La popolazione lettone deve rendersi conto che per sopravvivere dobbiamo semplicemente aumentare la percentuale di popolazione che ha ricevuto un addestramento militare ed è pronta a impegnarsi in combattimento”. Così ha dichiarato il ministro della Difesa lettone Artis Pabriks, annunciando l’intenzione del governo di ripristinare il servizio militare obbligatorio per tutti i cittadini tra i 18 e i 27 anni. Nei prossimi cinque anni, tutti i cittadini maschi di questa fascia d’età “dovranno scegliere uno dei quattro tipi di servizio militare: Servizio di Difesa dello Stato, Guardia Nazionale, corso universitario per comandanti di sezione o servizi alternativi presso il ministero dell’Interno, della Salute o del Welfare”, ha affermato il ministero in un comunicato stampa. Alle donne di questa fascia d’età saranno offerte “le stesse opportunità su base volontaria”, ha precisato il ministero. Anche il presidente Egils Levits in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Reuters, ha ribadito il suo appoggio alla proposta: “Penso che dovremmo avere un’uguaglianza in questo senso e sostengo questa idea per tutti i cittadini lettoni”,ha detto Egils Levits . E ha aggiunto “questo dovrebbe essere fatto indipendentemente dal loro sesso” . La Lettonia aveva eliminato la leva obbligatoria pochi anni dopo la sua adesione alla Nato, nel 2004. Attualmente, le forze armate del Paese che è anche membro dell’Unione Europea, sono composte da soldati di carriera e da volontari della guardia nazionale che prestano servizio a tempo parziale nei fine settimana.

Anche la Lettonia, dunque, nutre dei timori per la propria sicurezza nazionale a seguito dell’invasione russa in Ucraina, e, oltre a ripristinare il servizio militare obbligatorio, si prepara ad aumentare gradualmente la spesa militare, portandola dall’attuale 2% al 2,5% del prodotto interno lordo entro il 2025. “La sicurezza è la priorità della nostra politica oggi”, ha detto Levits. Come riportato da Reuters, il presidente lettone ha detto che i piani di spesa esistenti coprono la costruzione di altre basi militari per ospitare un maggior numero di truppe degli alleati della NATO, – un aumento, peraltro, concordato al vertice NATO di Madrid il mese scorso- , ma che la Lettonia, ex nazione sovietica come l’Ucraina, potrebbe aver bisogno di spendere di più per la propria sicurezza. Anche la vicina Lituania si avvia verso un aumento al 3% della spesa nel settore della difesa, seguendo la Polonia che si è già posta lo stesso obiettivo. Sia la proposta di reintroduzione della leva obbligatoria che di aumento della spesa militare, saranno esaminati dal Parlamento prima di entrare in vigore. Secondo i piani del ministro della Difesa, si dovrebbe partire già dall’anno prossimo con il servizio militare su base volontaria, per poi arrivare all’obbligatorietà dal 2028. “La violazione del diritto internazionale da parte della Russia è la più grave violazione del diritto internazionale dalla Seconda guerra mondiale e il diritto internazionale prevede anche un risarcimento”, ha dichiarato Levits . “Non dovremmo permettere a uno Stato di violare il diritto internazionale senza conseguenze”. La Lettonia è stata tra i primi Paesi a chiedere di utilizzare i circa 300 miliardi di dollari delle riserve statali russe congelate dalla sanzioni comminate dai Paesi occidentali per ricostruire l’Ucraina e, come ricordato dalla Reuters, Levits ha dichiarato che i legali europei stanno studiando le modalità di attuazione di questi provvedimenti.

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