Sono ripresi all’alba del 7 luglio e durati circa tre ore i lavori dei soccorritori per cercare i dispersi sulla Marmolada dopo che domenica 3 luglio una valanga di ghiaccio si è staccata dalla cima e ha travolto gli escursionisti in cordata. Fino ad ora le ricerche erano proseguite con l’utilizzo di droni, giovedì invece 14 operatori e due unità cinofile hanno perlustrato da vicino l’ammasso di detriti. Sono stati recuperati altri resti che apparterrebbero a una decima vittima. Resta ancora un disperso. L’8 luglio i Ris di Parma dovrebbero fornire i primi risultati con l’obiettivo di ricondurre i reperti alle vittime. Sette i feriti ricoverati all’ospedale di Trento e in altre strutture.

I soccorritori hanno oggi perlustrato la parte più bassa del ghiacciaio, quella meno pericolosa e col maggior accumulo di reperti e che consente, nel caso in cui scattassero allarmi per rilevare i movimenti della montagna, di avere fino a 60 secondi per mettersi a riparo da nuovi cedimenti. Un elicottero ha accompagnato in quota gli operatori che sono stati calati, ma rimanendo imbragati col verricello al velivolo in aria. Nonostante l’aumento dell’impiego delle forze, non viene interrotta la ricerca con i droni che ha consentito soltanto ieri, 6 luglio, il ritrovamento di altri due corpi. “Un’operazione complessa e con il rischio di altri improvvisi distacchi, ma per ora il ghiacciaio sembra tenere” ha affermato Maurizio Dellantonio, il presidente del Soccorso alpino nazionale.

Secondo il procuratore di Trento non si è trattato di un evento “prevedibile“: “Sentiremo persone, vedremo filmati e coinvolgeremo il mondo scientifico per capire come mai c’era questa grossa massa d’acqua sotto il ghiacciaio” ha dichiarato. Mentre il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, in occasione del dibattito sulla recente ondata di calore e siccità nell’Unione Europea ha detto che “Il tragico evento della Marmolada è solo un ultimo esempio dei rischi di catastrofi legati all’aumento delle temperature e ai cambiamenti climatici” e ha fatto gli esempi dell’aumento del rischio incendi durante l’estate e il fatto che le ondate di caldo stiano contribuendo alla scarsità dell’acqua e all’aggravarsi della siccità.

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