Buzzoole, compagnia specializzata in servizi per l’influencer Marketing, ha presentato alcune settimane fa la sua meta influencer Zaira, un progetto nato per avvicinare i giovani a tutti quei brand che vogliono avventurarsi nel metaverso, spazio virtuale che di settimana in settimana diventa sempre meno astratto trasformandosi, neanche così lentamente, in una realtà con la quale prima o poi le aziende dovranno per forza di cose fare i conti.

Un progetto ambizioso con un eco-sistema dominato da computer graphics, meta-mondo valoriale e story telling, al quale Buzzoole ha lavorato per diversi mesi e che sta già riscontrando l’interesse di nuovi partner e clienti per la creazione e lo sviluppo di nuove sinergie e progetti.

Abbiamo fatto qualche domanda a Gianluca Perrelli, CEO di Buzzoole, riguardo Zaira, “il fiore che sboccia” (tradotto dall’arabo), nata questa primavera sotto le bandiere dei suoi sistemi valoriali: inclusione, consapevolezza e rinascita, diversity e body positivity

La più classica delle domande: com’è venuta l’ispirazione nel portare sul mercato un influencer completamente virtuale? Negli ultimi anni lo sviluppo degli avatar usati davvero come alter ego ha avuto un deciso balzo, basti pensare a Sam di Samsung o alle Vtuber che spopolano su Twitch. Avete studiato le varie possibilità prendendo loro come punto di partenza?
L’idea di lanciare un Virtual Influencer parte da lontano, ancora prima della recente accelerazione al fenomeno impressa dalla diffusione dei Metaversi. L’emergenza pandemica, infatti, ha contribuito allo sviluppo del fenomeno Avatar (i virtual influencer erano i pochi “operatori della comunicazione” a superare i limiti di spostamento imposti durante il lockdown).

Inoltre, in molti ritengono che saranno proprio gli ambienti del Metaverso la dimora naturale del fenomeno Virtual influencer. Del resto il Metaverso è ritenuto da esperti ed analisti la prossima evoluzione di internet e il successore dei Social Network. Cosa rende questi ambienti così speciali? Sono immersivi, luoghi di interazioni al pari dei social network, piattaforme di gioco e soprattutto virtual MOL dove fare shopping.

Per esplorare questi nuovi mondi virtuali (al momento ne esistono almeno 40 e sono popolati già da 350 milioni di persone) occorre un avatar, la nostra incarnazione virtuale ovvero il nostro modo di rappresentarci per essere riconosciuti dagli altri. Non soltanto avatar di persone reali, nel Metaverso tra i personaggi sintetici ritroviamo anche i virtual influencer creati con tecniche di computer grafica sempre più sofisticate e che in questo ultimo periodo hanno cominciato ad affollare i social media, entrando così nell’immaginario collettivo al pari dei personaggi delle serie tv. Il grande pubblico, infatti, ormai è abituato a seguirli e a commentare le loro vicende.

Partendo dal presupposto che è ovviamente ancora molto presto per affermare una cosa del genere, quindi accetteremo ogni tipo di risposta: pensate sarà il futuro dell’ influencer marketing al punto da sostituire gli influencer in carne e ossa? Da profano dell’ influencer marketing, nonostante ci sia sostanzialmente almeno un influencer che copra qualsiasi campo immaginabile, faccio fatica a concepire qualcosa di meglio di un influencer costruita ad hoc per un cliente. Parlate infatti di un engagement 3 volte superiore rispetto a un influencer in carne e ossa.
Non ritengo che i virtual influencer possano arrivare a sostituire gli influencer in carne ed ossa, ma con ogni probabilità – soprattutto in vista dell’accelerazione del Metaverso – il fenomeno si espanderà. Diversi brand hanno già avviato numerose collaborazioni con i virtual influencer, i quali offrono diversi vantaggi alle aziende. I virtual influencer, infatti, possono interagire 24 ore al giorno con il proprio pubblico/followers e sono completamente governabili, non si rendono protagonisti di cadute di stile o di gaffes e non necessitano di attenzioni particolari.

In ogni caso stiamo assistendo ad un’evoluzione graduale in cui in molti tra gli influencer “reali” devono ancora capire che ruolo avere e come sfruttare al meglio le potenzialità che queste tecnologie offrono loro. Per alcuni influencer, il Metaverso rappresenta il futuro. Anzi, non fatico a credere che una delle chiavi di diffusione del Metaverso siano proprio influencer e creator, che nel Metaverso possono dar sfogo alla loro creatività, creando contenuti ed efficaci strumenti con cui ingaggiare ed interagire con la propria audience. Un book tour guidato, una caccia al tesoro multisensoriale, un incontro nella casa digitale del creator per parlare della skincare adottata nell’ultimo periodo, un giro in anteprima sull’auto che sta per essere lanciata sul mercato…e magari comprarla dopo averla “testata” sul Metaverso.

Non mancano, infatti, i casi di celeb che hanno costruito i loro mondi nel Metaverso per presidiare la frontiera digitale e consolidare il rapporto con le proprie community.

Questo ci porta alla domanda successiva: Zaira sarà una meta influencer unica che si trasformerà ed evolverà a seconda dei casi o pensate di portare sul mercato altri avatar virtuali “ad hoc”, appunto, per ogni occasione?
Zaira ha una propria storia che verrà raccontata sui social, vivrà una serie di avventure sulla terra e sicuramente maturerà con il passare del tempo. Alla stregua di un influencer in carne ed ossa avrà una routine fatta di impegni, hobby, lavoro e amici con la peculiarità di vivere una doppia vita, quella “in superficie” e quella nel Metaverso. Per il momento cominciamo a far evolvere lei, in futuro potremmo valutare di creare un altro meta influencer, perchè no.

Com’è stato deciso l’aspetto fisico da dare a Zaira?
Volevamo una bellezza eterea e quasi genderless con un’età poco identificabile (dai 18 ai 25 anni). Il volto di Zaira è stato disegnato dalla musicista BoyRebecca, la quale ha pensato per Zaira una caratteristica distintiva: gli occhi eterocromatici, uno blu e uno verde, che simboleggiano appunto il dualismo terra-metaverso.


Zaira insomma cerca di incarnare tutti i temi cari alla “Gen Z” e vuole porsi come una guida positiva all’interno di un mondo che, per parafrafasare le parole di Alessandro De Grandi, CEO di The Nemesis, la piattaforma sulla quale è stata presentata proprio Zaira, è ancora ricco di domande, dubbi e misteri, ma non per questo deve spaventare. E proprio nell’esplorazione di un mondo ancora sconosciuto a gran parte della popolazione, una guida virtuale che viaggia insieme all’utente e che risponde alle sue domande 24/7 diciamo che non è male come inizio del viaggio. Una guida nata proprio all’interno del metaverso, luogo in cui orientamento sessuale, etnia e religione non hanno senso ed esistenza, mentre nel mondo esterno ne hanno fin troppo. In attesa che Zaira si prepari all’arrivo “sulla terra” potete seguirla sul suo account instagram @be_zaira

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