Numero uno assoluto nel campionato più importante del mondo: Paolo Banchero è già nella storia della pallacanestro italiana. Il lungo nato a Seattle ma con la doppia nazionalità italiana e statunitense (suo padre Mario è un ex giocatore di football americano a livello universitario e ha nonni liguri, sua madre Rhonda Smith è ex giocatrice Wnba), è stato scelto dagli Orlando Magic dopo avere guidato i Duke Blue Devils alle Final Four nell’ultima stagione della Ncaa. Nel secondo giro sono poi arrivate le chiamate per Gabriele Procida, scelto da Detroit con la numero 36, e Matteo Spagnolo, finito con la 50 a Minnesota.

Banchero ha saputo di essere numero uno del draft solo pochi minuti prima che iniziasse la Lottery al Barclays di Center New York. In tanti davano infatti per favoriti Chet Holmgren e Jabari Smith Jr., che invece sono finiti rispettivamente a Oklahoma City e Houston come seconda e terza scelta. “Ho avuto la sensazione che fosse nell’aria, ma non l’ho scoperto fino a una ventina di secondi prima che il commissioner salisse sul palco. Non ho nemmeno avuto il tempo di pensarci, è successo e basta. Non posso crederci, ma sono pronto”, ha detto il 19enne che per l’occasione ha indossato un completo Dolce e Gabbana di colore viola e, dopo essere stato chiamato, ha subito indossato un cappellino dei Magic. Un italiano torna così prima scelta del draft 16 anni dopo Andrea Bargnani. E’ la quarta volta che Orlando ha la prima scelta del draft e i precedenti sono confortanti per Banchero: hanno preso Shaquille O’Neal nel 1992, hanno scambiato i diritti di Chris Webber per Penny Hardaway l’anno successivo e puntato su Dwight Howard nel 2004. Tutti, alla fine, hanno raggiunto le Finals Nba con i Magic.

Nei giorni scorsi Banchero si era detto pronto a giocare anche per la nazionale italiana. A lui ora “vanno le felicitazioni del presidente Fip Giovanni Petrucci e della pallacanestro italiana per l’importante risultato raggiunto, in attesa di vederlo presto in maglia azzurra“, è il messaggio arrivato dalla Federbasket. L’Italia si gode anche la crescita di altri due talenti come Procida e Spagnolo, entrambi reduci da due stagioni sfortunate a livello di squadra rispettivamente con la Fortitudo Bologna e con la Vanoli Cremona (entrambe retrocesse in Serie A2). Quanto alle altre scelte del draft, i Kings prendono Keegan Murray come numero 4, i Pistons Jaden Ivey numero 5. Completano la top ten del draft Bennedict Mathurin ai Pacers, Sahedon Sharpe ai Blazers, Dyson Daniels ai Pelicans, Jeremy Sochan agli Spurs e Johnny Davis ai Wizards. L’Italia, intanto, si gode il momento magico di Banchero e lo attende in azzurro.

“Non riesco a credere a quello che è appena successo. Non avrei mai pensato che potesse succedere, è incredibile, e ora sono davvero senza parole” ha detto Banchero. Il prodotto di Duke ringrazia per primo coach Mike Krzyzewski, “la persona che mi ha fatto diventare uomo, in un anno passato lontano da casa, lontano dalla mia famiglia. Mi ha ripreso quando dovevo essere ripreso, mi ha incoraggiato quando ho fatto bene: gli devo tanto”. Poi, alla prima conferenza stampa da giocatore Nba, aggiunge: “Voglio portare una mentalità vincente, una grande etica del lavoro, sono pronto a mettermi al lavoro coi miei nuovi compagni. Non potrei essere più contento di essere un membro degli Orlando Magico. Questo è uno dei momenti più belli della mia vita, sono felicissimo”. Se la prima chiamata assoluta è stata una sorpresa per molti, tra questi molti si può tranquillamente inserire anche Banchero stesso: “Cinque minuti prima della scelta il mio agente mi ha detto ‘Tieniti pronto a tutto’, anche se non era ancora sicuro di nullo. Poi, 20-30 secondi prima che la chiamata arrivasse, il commissioner è passato dal mio tavolo e mi ha detto: ‘Congratulazioni'”. E così il prodotto di Duke ha saputo che avrebbe sentito il suo nome pronunciato per prima. Le idee sul suo futuro nella lega sembra averle chiare: “Voglio essere un leader per i Magic, ma voglio farmi accettare dai miei compagni, voglio imparare da loro”. Così come chiare sono anche le aspettative: “Mi aspetto di avere una grande annata, ci saranno alti e bassi, non andrà sempre tutto benissimo ma ho fiducia in me”.

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