Che le sue condizioni fossero gravi lo si era capito fin da subito: il primo ad accorgersene era stato l’arbitro, bravo a interrompere immediatamente l’incontro e far scattare i soccorsi. L’emorragia cerebrale però ha provocato danni irriversibile: il pugile sudafricano Simiso Buthelezi è morto a 24 anni. Le immagini del suo ultimo match contro Siphesihle Mntungwa dello scorso fine settimana avevano fatto il giro del mondo: Buthelezi all’improvviso era apparso assente e aveva iniziato a tirare pugni nel vuoto, come per colpire un avversario immaginario.

L’incontro, valido per la World Boxing Federation All Africa Lightweight, è stato appunto subito interrotto. Buthelezi è stato ricoverato in terapia intensiva in coma indotto. Gli esami hanno evidenziato un’emorragia cerebrale, anche se nulla durante l’incontro aveva fatto presagire dei danni così gravi: alla decima ripresa, quando ha iniziato a tirare pugni verso l’angolo del ring dove non c’era nessuno, Buthelezi pareva in controllo del match e aveva appena costretto alle corde il suo avversario. Poi lo strano comportamento, terminato di fatto svenendo tra le braccia dell’arbitro. La federazione di boxe del Sud Africa in una nota ha confermato il decesso, avvenuto la notte del 7 giugno all’ospedale di Durban: “Boxing South Africa condurrà una revisione medica indipendente dell’infortunio e renderà pubblici i risultati”, si legge.

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