Dopo mesi di stallo, il disegno di legge sulla Concorrenza ha ricevuto il primo via libera di Palazzo Madama. Il testo ha ricevuto 180 voti favorevoli, 26 contrari e un astenuto. Ora passerà alla Camera, dopo un iter iniziato a dicembre: due settimane fa era intervenuto lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi che, snobbando i partiti, aveva deciso di scrivere direttamente alla presidente del Senato per chiedere che il provvedimento fosse calendarizzato il prima possibile.

A causa la vastità dei temi affrontati nel provvedimento, le Camere hanno deciso di suddividersi il lavoro in modo coordinato, secondo un piano del ministro Federico D’Incà. Perciò, l’approvazione alla Camera è prevista a inizio luglio e, dopo ulteriori modifiche, l’ok definitivo è atteso al Senato entro fine luglio. Al momento del voto, presenti in aula 208 senatori, votanti 207. Il provvedimento – formato in tutto da 32 articoli – è stato protagonista per mesi di uno stallo in commissione Industria del Senato, dove è approdato lo scorso dicembre.

Tra i motivi del blocco, la mancanza di un’intesa nella maggioranza sulla questione balneari: intesa che è stata raggiunta solo la settimana scorsa. Sul piede di guerra, soprattutto Lega e Forza Italia a difesa degli indennizzi alle imprese che non otterranno il rinnovo delle concessioni dopo anni di attività, quando dal 2023 scatteranno le gare. La settimana scorsa si è raggiunto un compromesso: della questione se ne occuperà il governo entro fine anno con i decreti attuativi.

“Sono giorni più sereni”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, “perché sarà approvata la riforma dei contratti pubblici, riforma di cui c’è un gran bisogno perché il settore muove il 10% del PIL nazionale, è stata approvata al Senato la prevista ma a lungo non osservata cadenza annuale di una legge sulla concorrenza che non è timida perché introduce importanti novità”. Parlando all’Innovation summit organizzato da Deloitte a Roma, Garofoli ha anche ricordato che sarà completata la riforma della giustizia “civile e penale”. “Non raggiungere questi obiettivi significa tradire” le aspettative dei cittadini. E ha sottolineato che ora ci sono “giorni più sereni” dopo lo sblocco delle riforme, dalla concorrenza agli appalti. Quindi ha garantito: “Supereremo” anche il passaggio del ddl concorrenza alla Camera. L’intenzione, ha aggiunto, è “chiudere al più presto, per forza prima della pausa estiva”. “Passiamo da una difficoltà all’altra, tutte imprevedibili, ma che vanno fronteggiate”.

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