Paolo Arrigoni, primo presidente leghista della Regione Lombardia, è morto a Sondrio la sera del 22 maggio. 65 anni, di professione assicuratore, aveva abbandonato la politica attiva sino a pochi anni fa, quando accettò dall’amico di partito Ugo Parolo, parlamentare del Carroccio, di assumere l’incarico di referente della sede di Colico (Lecco). Si era dimesso poche settimane fa dall’incarico a causa del riacutizzarsi di una vecchia malattia. Arrigoni era stato eletto per il consiglio regionale nel 1990, nella circoscrizione di Brescia. Quattro anni dopo, in seguito alla caduta delle giunte di Giuseppe Giovenzana (Dc) e Fiorella Ghilardotti (Ds), venne incaricato di formare una giunta sostenuta da Lega Nord, Ppi e Psi. Il mandato di Arrigoni durò un anno, fino alle elezioni del 1995.

“Come un fulmine a ciel sereno”, ha scritto su Facebook l’assessore lombardo alla Cultura e all’Autonomia Stefano Bruno Galli, “arriva la notizia dell’improvvisa scomparsa di Paolo Arrigoni. Eravamo sinceramente amici, veniva spesso a trovarmi in ufficio per un caffè e quattro chiacchiere. Parlavamo dei tempi andati e del presente, di federalismo e di autonomia. Voleva sapere, era animato da una sana curiosità intellettuale. Di recente mi aveva anche consegnato lo schema di un libro – ovviamente sul federalismo e l’autonomia – che aveva in animo di scrivere. E ne avevamo discusso i contenuti, capitolo per capitolo. Oggi sono triste e mi stringo alla famiglia, alla quale vorrei giungessero le mie più sincere condoglianze. Addio Paolo. Da lassù veglia su di noi, che lottiamo per la battaglia di sempre: l’autonomia per la nostra amata Lombardia”.

A ricordarlo anche Parolo, ex deputato del Carroccio: “Ciao Paolo, con te se ne va un altro pezzo della Lega”, ha scritto su Facebook. “Ti ho conosciuto che ero praticamente un giovincello a Sondrio nella mitica sede provinciale della Lega Nord agli inizi del 1990 quando sognavamo di rivoluzionare democraticamente lo Stato . Quanti ricordi e cose ci sarebbero da raccontare. Sei stato il primo presidente di Regione Lombardia della Lega Nord e probabilmente molti della Lega di oggi nemmeno lo sanno“. E ha continuato: “Ti ho chiesto di darci una mano per la sezione di Colico. Mi hai detto con il tuo solito modo semplice “perché no?” È così è stato! Sei diventato infine il nostro referente e con grande spirito di sacrificio, hai saputo essere coerente con i tuoi ( nostri ) dubbi sul periodo attuale senza vanificare la necessità di tenere insieme il gruppo della sezione”. E ha chiuso: “Grazie Paolo per tutto, resterai con me e con noi insieme ai tanti sogni che avevamo e ai tanti bei ricordi”.

IL DISOBBEDIENTE

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