In Italia è difficile riuscire a vedere una partita di calcio della Serie A per un tifoso con disabilità. Le modalità di accreditamento sono spesso complesse o poco efficaci rispetto alle esigenze, oltre al problema principale che i posti dedicati sono troppo pochi a causa di impianti vecchi e poco inclusivi. A farne le spese sono migliaia di tifosi disabili che, in tante occasioni, non possono vedere il match desiderato cosi come fanno tutti gli altri che riescono invece ad acquistare molto più facilmente un ticket per l’ingresso allo stadio. Diversi sono i problemi sollevati, ad esempio, da Giuseppe Sanfilippo, tifoso del Milan che vive in Sicilia e per spostarsi utilizza una carrozzina. Sanfilippo si è rivolto a Ilfattoquotidiano.it per “evidenziare alcune gravi criticità che impediscono ad un tifoso disabile come me che vive lontano da Milano di organizzarsi per tempo per andare a vedere una partita” a San Siro. “Sono una persona propositiva – spiega – e chiedo che venga migliorato il sistema di accreditamento dedicato a noi tifosi disabili”. Il procedimento così com’è ora Sanfilippo lo definisce “altamente discriminante” perché “di fatto impedisce a tanti tifosi di poter assistere alle partite della squadra del cuore”. Critiche che il club rossonero respinge, spiegando da un lato di aver percorso altre strade in passato con risultati meno performanti e dall’altro di essere considerata tra le società più efficienti per questo servizio.

Come funziona il sistema – Il sistema utilizzato dal Milan, in maniera simile vale lo stesso per l’Inter, consente al tifoso con disabilità di ricevere un biglietto a titolo gratuito ma esclusivamente in modalità click-day: ci si iscrive al portale del club e al momento dell’apertura delle prenotazioni online chi clicca per primo si aggiudica il tagliando fino ad esaurimento dei 250 posti totali compresi gli accompagnatori, uno per tifoso con disabilità. Solo che questa formula avviene a pochi giorni dall’evento sportivo e questo rende molto complessa la fase successiva di organizzazione delle trasferte per chi abita lontano da Milano e vive in situazioni di fragilità. Inoltre in pochi secondi dallo start i biglietti finiscono subito. Va detto con chiarezza che la situazione è difficile in tutta Italia. Per capire il contesto della Serie A, consultando i siti ufficiali dei 20 club, in 14 casi si trovano indicazioni dettagliate sulle tempistiche di apertura degli accrediti per i tifosi con disabilità. Dieci club aprono gli accrediti tra i 4 e i 7 giorni antecedenti il match, ad esempio per Milan-Atalanta del 15 maggio gli accrediti sono stati aperti 5 giorni prima.

La vicenda di Giuseppe Sanfilippo – “Ritengo – afferma il tifoso rossonero – che tale modo di operare sia discriminante nei confronti di tutte le persone disabili che vengono da lontano e così facendo in solo 4-5 giorni dall’eventuale ottenimento del biglietto non possono programmare un viaggio a Milano, prenotare un aereo all’ultimo minuto senza spendere uno sproposito, trovare un accompagnatore e trovare un albergo accessibile”. Sanfilippo aggiunge che “sarei anche ben disposto a pagare il biglietto anziché sperare di averlo gratis affidandomi ad un sistema informatico che attribuisce accrediti ‘al dito più veloce'”. Il tifoso siciliano del Milan voleva vedere la partita di campionato del 1 maggio contro la Fiorentina. Ha seguito correttamente tutte le procedure fornite sul sito web del club, si è connesso all’orario stabilito, ma nel giro di pochi secondi si è ritrovato ad avere la piattaforma subito chiusa per “accrediti esauriti”. Dopo qualche giorno, il tifoso è stato contattato dal club e, grazie a una rinuncia a due giorni dal match, è comunque riuscito ad andare a vedere la partita, poi vinta dai rossoneri 1-0. “Fortunatamente mi ero già organizzato per altri motivi con dei miei amici per fare una trasferta a Milano e sono potuto andare a San Siro godendomi uno spettacolo bellissimo, ma mi chiedo come sia possibile una cosa del genere, perché a soli due giorni dal match gente come me se non si organizza per tempo non può fare una trasferta”. Ma come si stabilisce una volta che c’è una rinuncia a chi dare il biglietto? “A posti terminati, le richieste non soddisfatte vengono inserite in una lista di attesa – riferisce il club del presidente Paolo Scaroni a Ilfattoquotidiano.it – E in caso di rinuncia di un assegnatario si procede a riassegnare il posto in base all’ordine cronologico di arrivo della medesima richiesta”.

Cosa propone il tifoso? – “Una soluzione potrebbe essere aprire almeno 2-3 settimane prima il click-day. C’è bisogno di prenotare treni, aerei, alberghi, trovare un accompagnatore per la trasferta, tutte cose fondamentali per noi che viviamo su una carrozzina, senza dover aspettare pochissimi giorni prima del match e senza la certezza di riuscire a trovare il biglietto. Mi auguro – aggiunge – che il Milan possa migliorare il suo accreditamento magari anche di scaglionare le fasi del click-day, dividendolo in più orari nell’arco della giornata, per offrire più opportunità di scelta”. In merito ai problemi evidenziati da Sanfilippo, Ilfattoquotidiano.it ha ricevuto diverse conferme da altri tifosi disabili sia milanisti sia interisti che desiderano poter andare a San Siro in maniera più semplice: “Così com’è la procedura non funziona, trovo quasi sempre il portale bloccato per esaurimento posti”, racconta tra gli altri Luca Ive, anche lui tifoso rossonero. “Segnalo che da quando ci sono stati i lavori di ristrutturazione di una parte dello stadio alcuni anni fa, i posti riservati agli accompagnatori che prima erano al nostro fianco ora sono per la stragrande maggioranza posti qualche metro dietro di noi e facciamo fatica nel contesto rumoroso dello stadio a chiamarli per ricevere una giusta assistenza”, denuncia inoltre Mohammed Baidi, fan interista. Sanfilippo propone anche di pensare a biglietti a pagamento per i tifosi disabili che cosi sono certi di avere il proprio posto assicurato come gli altri. “Sono sul tavolo alcune ipotesi per la prossima stagione sui biglietti a pagamento – risponde il Milan – ma ci sono numerosi aspetti da considerare (tanti disabili non si possono permettere nemmeno un prezzo calmierato). Anche in questo caso, tuttavia, non si supera il tema della scarsità dell’offerta in confronto alla domanda”.

La risposta del Milan, “modello positivo” – Solo due settimane fa lo Stadium Operations Director&Disability Access Officer, Marco Lomazzi, e il CSR&Sustainability Manager, Martino Roghi, sono stati invitati dalla Figc per presentare ai Dao dei 20 club di Serie A le iniziative rossonere per garantire l’accessibilità allo stadio per tutti. Due mesi fa, lo stesso Roghi è intervenuto alla Cafe Week of Action, organizzata dall’ente a cui fino a quel momento la Uefa affidava la regolamentazione, l’innovazione e lo studio dell’accessibilità nell’ambito calcistico. “In entrambi in casi, il Milan – spiega il club – è stato invitato da istituzioni di grande rilevanza per presentare come modello positivo le proprie iniziative di accessibilità per i suoi tifosi con disabilità a tutti i club e gli stakeholder coinvolti, per stimolarli a muoversi nella stessa direzione già intrapresa dal Milan”. Sulle questioni evidenziate dal tifoso siciliano, la società spiega che “qualche anno fa avevamo deciso di anticipare l’apertura delle richieste di accrediti ad almeno due settimane prima della partita ma ci siamo accorti che una buona parte degli stessi non veniva utilizzata per difficoltà a reperire un accompagnatore (obbligatorio) a due settimane prima dell’evento e incertezza sullo stato di salute e quindi sull’effettiva presenza del tifoso allo stadio”. Il club rossonero ha individuato questi problemi confrontandosi con gli stessi tifosi disabili e alcune associazioni come la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus, oltre alla cooperativa sociale Geode di Arluno. Non solo: la società ricordare che ha istituito un call center e una e-mail dedicati alle persone con disabilità, nonché un team e un processo dedicato all’accesso delle persone con disabilità al Meazza attraverso ingressi dedicati.

E i limiti di San Siro – “Sono contento che la società per cui tifo risulti all’avanguardia sul tema dell’ospitalità dei tifosi disabili ma questo non cancella i problemi reali che esistono”, afferma Sanfilippo. “Le mie vogliono essere delle critiche costruttive per migliorare e non sterili dimostrazioni di disapprovazione fine a se stesse”, sottolinea il tifoso siciliano. Ai tanti tifosi disabili evidenziano che dopo pochi secondi il portale web per gli accrediti si blocca o risulta sold out, la società rossonera risponde: “È normale che con più di un migliaio di iscritti al sito e i posti a disposizione, gli accrediti si esauriscono dopo pochi minuti se non secondi. Il sistema è costantemente monitorato e non è tecnicamente possibile inviare una mail. Scaglionare gli orari non offre nessun vantaggio anzi non garantisce una pari opportunità”. Anche aumentare il numero di posti riservati ai tifosi con disabilità non è possibile allo stato attuale: “I posti allo stadio per i disabili – fa sapere il Milan – devono per legge avere determinate caratteristiche e purtroppo lo stadio di San Siro, per la sua conformità, non offre opzioni alternative a quelle esistenti. La realizzazione della pedana disabili effettuata nel 2016 ha dovuto essere approvata mediante una deroga alla legge esistente sulle barriere”.

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