Slitta ancora il via libera dei rappresentanti permanenti dei 27 paesi dell’Unione europea al sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Nelle misure è incluso l’embargo graduale al petrolio di Mosca. Ci sarebbero stati progressi importanti sulla maggioranza delle misure, ma resterebbe ancora lavoro da fare tra l’altro su come garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e questioni tecniche da risolvere, legate anche alla riconversione infrastrutturale. L’Ungheria ha continuato ad opporsi allo stop delle importazioni di petrolio russo, fermando così l’intero pacchetto. Il no di Budapest perdura nonostante al paese sia stata garantita un’esenzione (così come alla Slovacchia e alla Repubblica Ceca) per l’intero 2023. I paesi del G7 si sono impegnati a fermare l’import del petrolio russo: lo riferisce la Casa Bianca dopo la video call tra i leader. Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna hanno già adottato misure in tal senso che entreranno in vigore con tempistiche diverse. Sia Stati Uniti che Canada sono però forti produttori di greggio con una dipendenza molto modesta dal greggio russo. “Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina” e “dobbiamo andare avanti con il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi alla videoconferenza dei leader del G7.

Le trattative tra i 27 rappresentanti dovrebbero riprendere nei prossimi giorni. L’intenzione di Bruxelles era quella di approvare il pacchetto entro domani lunedì 9 maggio, data altamente simbolica per la Russia. Nel “Giorno della Vittoria” il paese commemora infatti la fine della seconda guerra mondiale e la sconfitta della Germania. Oltre al graduale stop all’import di geggio la liste delle nuove misure include l’esclusione di Sberbank, la prima banca del paese, dal sistema di messaggistica bancaria Swift, limitazioni al commercio di prodotti chimici e il divieto di fornire consulenze a società russe. Sono previste inoltre sanzioni specifiche per il patriarca della chiesa ortodossa russa Kirill.

“Sono convinta e ottimista che la nostra Unione possa anche vincere la sfida posta dalla guerra in Ucraina”, ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in un messaggio agli europei per la Giornata dell’Europa. “Non sappiamo, quanto può durare questa guerra. Ecco perché è così importante” che “continuiamo a mantenere la nostra unità e forza collettiva. Perché possiamo condividere i nostri valori: democrazia, libertà, stato di diritto, il diritto di ogni paese di decidere da solo dove vuole andare in futuro. Possiamo difendere tutto questo efficacemente solo se siamo uniti e forti”, ha detto la presidente.

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